Fortemente voluto dall’amministrazione comunale, il progetto “Lighting for Genoa” ha l’obiettivo di intervenire sul centro storico genovese con installazioni permanenti di luce per riqualificare piazze e aree ritenute strategiche, valorizzare percorsi ed emergenze culturali e, non ultimo, mettere in sicurezza specifiche porzioni di territorio, specialmente in un periodo così delicato dal punto di vista della sicurezza nel nostro centro storico. Si è creato un percorso artistico internazionale con l’obiettivo di creare maggior attrazione per il turismo e per rendere maggiormente fruibile il territorio urbano, creando nuova percezione di sicurezza nei cittadini che lo attraversano.
Il progetto – ideato e coordinato da Condiviso.coop di Genova – è iniziato con l’illuminazione di piazza Don Gallo progettata dalla lighting designer Stefania Toro, che è stata incaricata di curare il progetto più ampio che coinvolge complessivamente 9 piazze cittadine. Ogni piazza è stata assegnata ad una differente lighting designer italiana che opera sia sul territorio che in ambito internazionale.
Ciascuna installazione è a basso consumo energetico.
Dopo gli interventi in Piazza Don Gallo di Stefania Toro (zona Prè), Piazza Inferiore del Roso di Liliana Iadeluca (zona Prè), Salita alla Torre degli Embriaci di Giorgia Brusemini e Carla Morganti (zona Santa Maria di Castello), Piazza Stella di Beatrice Bertolini e Marta Mannino (zona Molo), Piazza della Lepre di Martina Frattura e Piazza Cambiaso di Giusy Gallina, Piazza Valoria di Camila Blanco e Piazza San Pancrazio di Elettra Bordonaro e Argun Paragamyan, il 19 giugno si accende l’ultima piazza del progetto, Piazza San Marcellino.
La curatrice Stefania Toro sottolinea che “l’intenzione è portare alla luce questi luoghi, consegnare ai cittadini un nuovo punto di vista e rendere Genova una città innovativa che sperimenta interventi permanenti di lighting design in un mondo in cui sono sempre e solo considerati interventi temporanei all’interno di Festival. Abbiamo costruito il progetto con i cittadini, gli attori protagonisti che quotidianamente presidiano il territorio. I primi curiosi, volenterosi di avere uno sguardo di attenzione. I primi a prendersi cura delle installazioni. Questo aspetto umano del progetto ci ha permesso di costruire una narrazione notturna delle piazze con la luce, una luce nuova, sostenibile, per rendere gli spazi urbani maggiormente a misura d’uomo, donna, bambino e di tutte le persone che nella città meritano di sentirsi accolte e al sicuro.
Le progettiste Lighting Designer a cui è stato affidato questo delicato incarico fanno parte della rete Women in Lighting ITALY guidata dalla Designer Giorgia Brusemini, community italiana del progetto internazionale Women in Lighting che ha l’obiettivo di valorizzare e di celebrare i risultati delle donne che lavorano nel settore dell’illuminazione così da aumentarne il profilo professionale oltre che ad incoraggiare, sostenere e ispirare le future generazioni. Nello specifico il far progettare professioniste donne lighting designers interventi di lighting design per interpretare i luoghi come vorrebbero fossero, per sentirsi al sicuro anche la notte, ha gettato le basi per quello che si può definire un progetto corale: ogni intervento ha una sua anima differente ed è arricchito dai percorsi di ricerca nel contesto urbano che ogni singola professionista, da anni, sta portando avanti nel proprio lavoro quotidiano in Italia e all’estero.
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Lighting #3
progetto di Simona Cosentino, Piazza San Marcellino
Il progetto ideato dalla lighting designer Simona Cosentino scaturisce da una profonda analisi del contesto sia in termini fisici che emotivi. La piazza San Marcellino si trova nel quartiere Ghetto, ed è collocata tra via del Campo e via Gramsci, in una zona che cuce il tessuto urbano tra il porto antico e i carrugi del centro storico di Genova. Alla piazza si accede attraverso i passaggi di Sottoripa.
Attualmente la piazza viene utilizzata più come spazio di passaggio che come vero e proprio spazio di sosta, è a tutti gli effetti una zona di collegamento: non si rilevano particolari attrazioni artistiche, arredi urbani o panchine, non sono presenti elementi paesaggistici naturali, assenti anche attività commerciali. Esiste però a San Marcellino un’anima profonda e vissuta, esiste un fulcro molto importante che è l’associazione San Marcellino con annessa l’omonima chiesa, esiste un quartiere vivo e dinamico.
Fin dalla sua nascita in epoca medievale la chiesa si prefiggeva di aiutare poveri, profughi, sfollati e in genere tutti gli emarginati. Nelle varie fasi storiche sono cambiati i parroci ma non è cambiato lo spirito originario e ad oggi l’Associazione San Marcellino, opera sociale dei Gesuiti fondata nel 1945, realizza i servizi di promozione della dignità umana e accoglienza di persone in condizione di senza dimora, mira al recupero delle abilità personali e alla piena fruizione dei diritti. Insieme a tutti i volontari l’Associazione è punto di riferimento in un tessuto sociale frazionato e complesso.
L’associazione organizza anche dei momenti di condivisione sociale, ecco allora che il quartiere si anima e ci si ritrova in un bel clima di festa dove la chiesa ne è il fulcro vitale.
San Marcellino va quindi vissuta in modo profondo, a tutte le ore e in tutti i giorni della settimana.
Ecco quindi scaturire il concept dell’installazione, che vuole raccontare attraverso la luce, la storia, il presente e il futuro di questo quartiere. Per rendere efficace questo racconto la lighting designer ha scelto di comunicare attraverso il colore, che diventa simbolico e strategico per portare a galla un’emozione. L’intento è quello di regalare al fruitore un’esperienza a 360°: il visitatore non dovrà guardare o ammirare un’opera, ma dovrà attraversare gli spazi e viverli.
La luce colorata, smorzata da sottili fasci di luce bianca, che garantiscono la sicurezza, renderà gli accessi alla piazza suggestivi e vibranti, i vari colori, simbolo delle diversità, si uniranno sul piazzale della chiesa per formare il bianco: simbolo di unione e rinascita. Sulla facciata di alcuni edifici appariranno bagliori di luce, come quelli che naturalmente si creano con i riflessi del tetto della chiesa nelle giornate di sole, a rappresentare il riscatto sociale: ali leggere che prendono il volo verso un nuovo cielo.
L’impatto evocativo ed emotivo intende testimoniare l’identità del contesto e aumentare il senso di appartenenza di chi vive quotidianamente il quartiere, mentre chi vi giunge per la prima volta si troverà coinvolto in una narrazione che lo inviterà a soffermarsi e ad apprezzare il luogo per la sua identità specifica.
IL MATERIALE STAMPA e le foto delle installazioni precedentemente accese del progetto #Lightingforgenoa posso essere scaricate QUI
Progetto di: Comune di Genova – Ufficio Direzione Ambiente Energy Manager, Ufficio Direzione Rigenerazione Urbana
A cura di: Condiviso, soc.coop. cons.
Realizzato da: City Green Light s.r.l.
BIOGRAFIA DELLA PROGETTISTA:
Simona Cosentino, architetto, lighting designer
Architetto lighting designer dal 2005 si occupa della valorizzazione dei beni culturali attraverso la luce, partendo dall’analisi dell’illuminazione naturale e della storia del monumento, integrando il progetto illuminotecnico con l’architettura. Redige concept innovativi per ospedali, case di riposo e centri di cura, proponendo l’utilizzo della luce dinamica e, in alcuni casi, anche della luce colorata, con l’obiettivo di rendere l’ambiente personalizzabile e riconoscibile. Nella progettazione illuminotecnica di scuole e uffici unisce le esigenze funzionali a quelle legate al comfort ambientale permettendo al cliente di ottenere anche la certificazione LEED E WELL. In ambiente urbano predilige la percezione dello spazio nella sua visione tridimensionale e non solo bidimensionale andando oltre ai concetti legati al risparmio energetico, promuovendo una luce identitaria, inclusiva e dinamica. Da anni sperimenta l’uso del colore abbinato alla luce bianca.
Da sempre prende parte a tavoli di discussione durante conferenze e convegni per promuovere la cultura della luce.
Socio ordinario APIL, Consigliere regionale AIDI, componente attivo Woman In Lighting Italy e del collettivo LDT Lighting Design Team.
CURATRICE DEL PROGETTO LIGHTING FOR GENOA
Stefania Toro
Architetta specializzata in lighting, lavora in Francia a Parigi presso lo studio “Light Cibles” di Louis Clair.
In Italia, collabora con Archiluce Lighting Design.
Dal 2006 fa parte di San Lorenzo 21, studio di architettura, selezionato nel 2015 per la prima TEDX conference a Genova.
Nel 2014 è tra i fondatori di Condiviso, società cooperativa consortile che offre consulenza nel campo della comunicazione e dell’immagine, di cui è anche amministratrice.
Dal 2016 fa parte del consiglio direttivo ligure ADI, di cui oggi è Vicepresidente.
E’ stata docente di lighting design all’interno del corso “Projection Mapping Designer” finanziato dal Fondo Sociale Europeo – Regione Liguria
Dal 2019 fa parte di WIL, Women in lighting, www.womeninlighting.com.
Specializzata in elaborazione attraverso la luce, di strategie culturali adatte ad esprimere ed affermare l’identità e la visibilità di enti, istituzioni, associazioni ed imprese, e di progetti di valore per il territorio.
INFO e UFFICIO STAMPA
Sara Di Paolo CONDIVISO +39 347 7706109 sara.dipaolo@condiviso.coop
Giorgia Brusemini +39 339 5986604 mail@ognicasailluminata.com