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Cristiano Ghirlanda

Cristiano, cosa vuol dire essere l’Art Director di Condiviso?

Significa innanzitutto aver contribuito alla costruzione di un progetto a partire dalla sua nascita, con tutta la libertà che questo ti lascia e con tutti i rischi ai quali l’eccessiva libertà ti espone: la proverbiale paura del foglio bianco. Si è trattato di costruire l’immagine di chi, come Condiviso, la creazione dell’immagine la vende, e la storia del ciabattino con le scarpe rotte non ha mai funzionato veramente, infatti i ciabattini non esistono più.

Dunque, dividerei in due fasi il lavoro fatto: una prima parte che riguarda la creazione del brand, costituita inizialmente da una fase di studio e di ricerca di key history, fase nel quale un Art Director ha la responsabilità di trasformare un progetto di marketing e comunicazione in qualcosa di visibile sempre e ovunque, in principio attraverso una ricerca dei competitor, poi con la realizzazione di alcune visual identity di prova e, infine, con un lavoro di verifica della correttezza dell’immagine creata. Naming, logo, colori, font e grafica devono essere chiari, leggibili e riconoscibili in ogni strumento di comunicazione, dal social network al catalogo, dal sito web all’advertising. La seconda parte consiste in una sorta di lavoro militaresco: si deve tenere la barra dritta e seguire ostinatamente il progetto d’immagine costruito, altrimenti le cose non funzionano. Ovviamente il tempo cambia le cose e di conseguenza ci sono adeguamenti o scelte da fare, ma se un progetto è buono significa che è stato pensato previdentemente e alcuni passaggi programmati con largo anticipo. Una visual identity ben pensata perdura nel tempo almeno 5 o 10 anni, poi, forse, si può pensare ad un restyling.

Questo è il biglietto da visita di Condiviso: il lavoro che facciamo per noi lo facciamo anche per i nostri clienti, con le stesse regole e la stessa passione.

 

Puoi spiegare cos’è la visual identity e perché è così importante per un’impresa?

No, spiegarlo sarebbe tautologico. Si possono però fare degli esempi: se nel mio curriculum scrivessi che sono meccanico, clown, art director, istruttore di acquagym e promotore finanziario, tranne in rari e fortunati casi, metterei a disagio un responsabile delle risorse umane che vuole velocemente capire se sono il candidato che fa per lui e, a proposito di tautologia, è proprio la frase “tranne in rari casi” la più significativa, perché non si può pensare alla fortuna.

L’immagine di un’azienda permette in pochi secondi di dire ad una moltitudine la cosa più importante. È necessario programmare una comunicazione efficace, semplice, diretta e sempre riconoscibile che rimanga in testa: ogni volta che un’azienda si mostra, ogni volta che parla e che comunica deve mostrare la stessa immagine, altrimenti la perdiamo. Non mi piacciono i paragoni calcistici ma è come se una squadra entrasse in campo e ogni giocatore indossasse una maglietta di colore diverso. Non discuto sul fatto che potrebbe essere esteticamente molto bello, ma oggettivamente non si potrebbe giocare.

L’identità visiva, in buona sostanza, è questo: quell’insieme di forme e colori che comunicano chi sei prima ancora di incontrarti. Le persone che conosciamo le identifichiamo da lontano, per il loro incedere, per la loro struttura o per il modo di vestire, e le riconosciamo quando ci arrivano alle spalle perché ricordiamo il loro passo o il loro profumo. Queste sono cose naturali ma quando si comunica bisogna ricrearle artificialmente e rafforzale quanto più possibile, ne va dell’efficacia e della capacita della propria attività, qualunque essa sia: un prodotto o un servizio.

 

Quando un cliente ti chiede un nuovo logo per il suo brand, da dove prendi l’ispirazione? Come nasce l’idea per la sua realizzazione?

Dunque, è importante intendersi su una cosa: un creativo non è un artista e non è un esteta. La questione non è fare una cosa bella o brutta, ma bensì fare la cosa giusta. Il packaging di un prodotto, ad esempio, dice quasi tutto del suo posizionamento. Se la confezione è bella significa che è costoso, se è brutta significa che è economico (banalizzando). Di conseguenza, se il logo di un’impresa deve esprimere il posizionamento del proprio prodotto o della propria attività, non deve per forza essere bello, ma deve essere coerente, altrimenti esprime falsità sul proprio conto creando un problema etico ancor prima di un errore commerciale.

In ogni caso applico una prassi molto metodica. La prima cosa da fare è guardarsi attorno, che nel mio lavoro significa fare un’attività di ricerca su realtà simili, per cercare fonti d’ispirazione da cui “copiare”. Ovviamente non si replica mai nulla, ma l’ispirazione si cerca e si trova tra le cose intorno a noi, non seduti al buio circondati dal nulla. Significa andare in libreria, cercare su portali di riferimento (Pinterest ad esempio) per poi fare un lavoro con i propri colleghi, in modo da osservare il progetto da angolazioni diverse. Ogni lavoro al mondo è un lavoro di squadra che prende il via da ciò che già esiste. Il passo successivo prevede il lavoro creativo, fase in cui la sensibilità personale e le proprie capacità interpretative diventano soggettive. Infatti ogni professionista ha poi il suo carattere riconoscibile. Personalmente preferisco la costruzione di loghi le cui forme e i cui colori abbiano sempre una funzione e rispondano sempre alla domanda: “ma perché è fatto così?” Credo che questa sia la condizione per fare un lavoro giusto che rispetti la natura del cliente, il suo passato, i suoi obiettivi e che sia in grado di esprimere il valore da comunicare.

Ci è capitato di disegnare loghi per molte categorie diverse: culturali e sociali, alimentari, legate al mondo del lusso o dei servizi. In ognuno di questi casi il progetto è profondamente diverso ma il metodo è lo stesso. Ci sono poi un po’ di regole che, in quanto tali, sono fatte per essere disattese, ma che comunque dettano il gioco. Ad esempio i colori e le forme: l’azzurro è sinonimo di professionalità e competenza, il rosso è allarme, il verde è tranquillità, le forme arrotondate avvolgono, quelle spigolose sono dinamiche. Insomma, basta guardare i segnali stradali, il cui linguaggio è basico ma universale, per capire le funzioni base di ogni espressione visiva. È necessario lavorarci su e confrontarsi con il cliente per costruire proposte e definire un prototipo definitivo.

 

Per svolgere il tuo lavoro quali programmi utilizzi e quali sono le loro funzionalità?

Dipende. Personalmente il percorso che faccio è il seguente: prima di tutto sfoglio libri di settore o cerco online (ammetto che da ormai 15 anni la seconda opzione è di gran lunga la più gettonata) per sviluppare delle idee, poi ne parlo e mi confronto con i colleghi e, infine ma non per ultimo, inizio sempre il lavoro creativo con un foglio di carta e una penna a sfera. Gioco, disegno e cancello. Arrivato a questo punto perfeziono l’idea con i programmi classici del mestiere quali Illustrator, Photoshop, InDesign, After Effects, Premiere o XD, a seconda del progetto e del lavoro da svolgere. È già chiaro oggi che in un futuro breve ci saranno altri strumenti che agevoleranno di molto questo mestiere, ma non ho nessuna nostalgia del passato. La storia è così fatta: una volta per fare un’opera d’arte un’artista doveva avere anche nozioni di chimica per poter rompere, schiacciare e mischiare elementi per creare un colore bello e resistente partendo da pietre o terre. Poi sono arrivati i tubetti della Maimeri e, boom!, gli artisti hanno guadagnato un sacco di tempo che prima utilizzavano per imparare la chimica. Credo che l’innovazione sollevi dal dover perdere tempo nella specializzazione tecnica e aumenti il tempo a nostra disposizione per pensare. Secondo me è un bene, certo, dipende da cosa si pensa…

 

Torniamo indietro nel tempo, quali sono stati i progetti più importanti ai quali hai lavorato?

Nel particolare, a questa domanda non saprei proprio rispondere. Direi però che i progetti che preferisco sono quelli dove è possibile intervenire nella cura di tutti gli elementi della visual identity di un’azienda, sia perché è interessante per un creativo misurarsi con un’attività completa, sia perché anche il cliente ne vede i risultati.

 

Quale parte del tuo lavoro ti appassiona di più?

Mi piace disegnare. Qualsiasi cosa: un logo, un’illustrazione, la grafica di un libro o la grafica web. Mi piace farlo con qualsiasi cosa: una penna, un tablet, una penna grafica o un algoritmo, non mi importa. La parte più bella del lavoro è avere l’idea. Quando arriva è esaltante, anche se poi non ci cambi il mondo, ma è comunque bello crederci.

Coop.Ge

Il percorso di una cooperativa fortemente ancorata alla sua storia e ai suoi valori, capace al tempo stesso di innovare, crescere e guardare al futuro. 

Fondata nel 1976 per iniziativa di 9 lavoratori che decisero di rispondere alle esigenze del mercato creando una realtà cooperativa dedicata allo svolgimento di servizi di pulizia, oggi Coop.Ge conta oltre 900 soci lavoratori e festeggia i suoi 45 anni di attività mantenendo saldi i propri valori e guardando al futuro con spirito di innovazione e tanta voglia di crescere.

Oggi la cooperativa compie un ulteriore balzo in avanti grazie alla fusione per incorporazione con la cooperativa Tiemme – nata a Genova nel 2002 e specializzata in servizi di logistica. Una fusione che viene da lontano, le due cooperative collaborano insieme da anni e partecipano al consorzio Abaco insieme. “Una fusione che – nelle parole del neopresidente Alessandro Testa – non è una semplice somma tra due cooperative esistenti ma si prefigge di generare un effetto moltiplicativo con l’obiettivo di passare dagli attuali 23 milioni di euro di fatturato aggregato nel 2021 a 30 milioni nel 2023 e una posizione di leadership sul mercato, grazie ad una sempre maggiore sinergia tra i servizi di movimentazione e logistica, pulizie e facility management”.

“La cooperativa è stata in grado di crescere, anno dopo anno, grazie alla tenacia e all’impegno di tutti, sempre facendo un passo dopo l’altro. Il segreto è stata la grande collaborazione da parte delle persone che sono venute a lavorare con noi. Ci siamo tutti impegnati per andare avanti insieme – sostengono i fondatori Marco Testino, Giampietro D’Agostin, e Bruno Chiappini – perché non si cresce mai da soli. Oggi Coop.Ge rappresenta una delle realtà più importanti in Liguria per i servizi di facility management e logistica”.

In occasione dei 45 anni di attività e della fusione per incorporazione con Tiemme, Coop.Ge ha organizzato un evento privato – lunedì 19 settembre presso Villa Lo Zerbino, a Genova – che è diventato anche l’occasione per approfondire i temi della crescita e del posizionamento sul mercato. Alla tavola rotonda, hanno partecipato: Maurizio Conte, professore di economia politica dell’Università di Genova; Dora Iacobelli, direttrice di Coop Fond, il fondo mutualistico di Legacoop; Mattia Rossi, presidente di Legacoop Liguria e Alessandro Testa nuovo presidente di Coop.Ge. L’evento ha visto la partecipazione dell’Assessore allo sviluppo economico della Regione Liguria Andrea Benveduti.

È stato per noi un piacere supportare Coop.Ge in questo nuovo percorso di comunicazione attraverso i nostri servizi di consulenza nell’ambito dello sviluppo web, logo e immagine coordinata ed eventi corporate. Per la Cooperativa abbiamo realizzato il logo nuovo, essenziale e moderno che riprende dal precedente il concetto di sfera e unisce i cromatismi di Coop.Ge e Tiemme, la nuova immagine coordinata in grado di comunicarne i valori fondamentali e il nuovo sito web dalle linee essenziali e con immagini e foto proprie della Cooperativa che ritraggono i soci e i dipendenti, forza in essere di Coop.Ge.

Abbiamo anche partecipato all’organizzazione dell’evento corporate dedicato al festeggiamento dei 45 anni di attività di Coop.Ge e alla presentazione della nuova immagine coordinata e del nuovo sito web. Durante l’evento sono stati proiettati i video corporate da noi realizzati. Un’occasione importante per presentare l’azienda di oggi che prima non c’era, la nuova Coop.Ge.

Palazzi dei Rolli

Condiviso, in collaborazione con Maps Group, ha partecipato alla realizzazione del nuovo sito web del Sito Patrimonio Mondiale UNESCO “Genova: le Strade Nuove e il sistema dei Palazzi dei Rolli”.

Per questo progetto abbiamo fatto un importante lavoro di ricerca stilistica della grafica, infatti, abbiamo deciso di ridisegnare tutte le facciate dei 42 Palazzi dei Rolli. Un lavoro corposo per rileggere in chiave nuova e più moderna le architetture delle facciate dei Palazzi. Le illustrazioni sono state realizzate dai nostri grafici Cristiano Ghirlanda e Laura Delfino.

Si è optato per una grafica in bianco e nero e per la costruzione di un percorso di visita creativo; il nuovo sito permette di navigare e conoscere i Palazzi con grande facilità, di raccogliere informazioni per la visita e di conoscere tutte le news e gli eventi in programma. La navigazione tra i Palazzi può essere fatta tramite le piazze e le strade in cui si trovano, per anno di presenza nell’elenco dei Rolli, se ad uso pubblico o privato e se visitabili o meno.

Oltre alle illustrazioni originali, nel sito sono presenti delle animazioni che rendono la navigazione più emozionante e coinvolgente, per esempio, il passaggio dal giorno alla notte delle illustrazioni delle facciate. Infine, Condiviso ha curato lo sviluppo web del sito e ha svolto le attività di SEO.

Condiviso ha realizzato la parte grafica e le illustrazioni del report annuale 2022 di Cooperatives Europe, l’organizzazione internazionale che rappresenta il sistema cooperativo in Europa.

La collaborazione di Condiviso con Cooperatives Europe è iniziata nel 2017 con la creazione di una immagine coordinata efficace (logo, grafiche, sito, layout dei materiali della comunicazione…), e da allora ci occupiamo della visual identity di questo importante rappresentante europeo.

Il report prende in considerazione il periodo giugno 2021 – maggio 2022, e racconta gli sforzi di Cooperatives Europe per sostenere e promuovere le cooperative in Europa e nel mondo. Per questo progetto abbiamo deciso di utilizzare un’immagine colorata, giovane e dinamica, che rispecchi i temi al cuore del modello cooperativo: partecipazione, democrazia, etica e cura delle persone.

 

Dalla sera del 28 dicembre, Piazza Don Gallo, nel Centro storico di Genova, è illuminata grazie alla nostra installazione artistica permanente voluta dall’amministrazione comunale, progettata da Condiviso grazie alla creatività e competenza delle nostra lighting designer Stefania Toro e realizzata grazie al contributo di alcuni progettisti dell’immagine e professionisti della luce, in seguito ad un percorso di progettazione partecipata che ha coinvolto i residenti.

L’installazione è composta da una seduta al centro della piazza, che grazie a delle pareti traforate proietta contenuti multilingue sulla piazza, da una proiezione di grandi dimensioni sulla facciata dell’edificio lato est e da connessioni di luce sugli accessi da via Lomellini e via del Campo.

L’opera intende valorizzare la piazza dal punto di vista scenografico, connetterla idealmente con le principali arterie di comunicazione del centro storico, farne emergere i valori fondanti – come il rispetto e il senso di comunità – e sottolineare l’importanza che la vegetazione ha all’interno della piazza (vegetazione voluta e curata dagli abitanti), nel rispetto delle esigenze dei residenti e ad integrazione dell’attuale illuminazione pubblica.

Il progetto di Piazza Don Gallo si inserisce in un più ampio progetto pensato in diverse piazze del Centro storico, Lighting for Genoa, dove il lighting design diventa uno strumento di valorizzazione del patrimonio architettonico e del tessuto urbano della città.

 

Contesto

Nel 2014, Piazza Don Gallo è stata oggetto di un importante cantiere di riqualificazione. In questi anni, è stata protagonista di azioni spontanee degli abitanti, che vogliono mantenere la piazza viva e allontanare il degrado e la delinquenza. Associazioni e abitanti cercano così di rendere la piazza sempre più permeabile al territorio circostante e di sottrarla all’isolamento, dato dal fatto che, pur essendo molto centrale, è al di fuori dei percorsi pedonali più frequentati.

Una delle azioni più rilevanti è legata al verde. Sono state collocate innumerevoli piante, per rendere lo spazio più accogliente. Un giardino spontaneo che, simbolicamente, significa “prendersi cura” e viene manutenuto da alcuni abitanti che se ne occupano ogni giorno. Recentemente è stato aperto anche un portierato sociale: un presidio permanente della piazza.

Alcune sedute modulari sono state collocate sperimentalmente per sondare l’uso che gli utilizzatori della piazza ne avrebbero fatto, spontaneamente, e verificarne la resistenza all’usura, nella convinzione che cura genera cura. A distanza di 6 mesi, rileviamo che vengono utilizzate liberamente, creando aggregazione, dialogo, integrazione, valori molto cari a Don Gallo.

Concept

La proposta progettuale d’illuminazione scenografica permanente per piazza Don Gallo nasce dagli elementi valoriali emersi dopo un lungo percorso di ascolto del territorio.

Abbiamo cercato di rappresentare con la luce i valori espressi con forza dagli abitanti, utilizzandoli come perno per rilanciare la piazza e renderla un punto di interesse turistico e un luogo fruibile dai cittadini nella quotidianità.

Le linee guida della fase progettuale sono state:

– valorizzazione scenografica della piazza;

– connessione con le principali arterie di comunicazione del centro;

– integrazione dell’illuminazione pubblica;

– attenzione per le esigenze dei residenti e della comunità;

– valorizzazione dei valori fondanti di Piazza Don Gallo;

– sottolineatura dell’importanza che la vegetazione ha all’interno della piazza.

Il progetto integra diverse soluzioni legate all’utilizzo della luce: una seduta posta al centro della piazza intorno all’albero simbolo piantato nel 2014 in memoria di Don Gallo. Una seduta che vuol essere strumento di aggregazione e che al calar della sera si trasforma in lanterna luminosa per proiettare messaggi al suolo che ci parlano di inclusione, aggregazione, solidarietà, in 6 lingue differenti, proprio a testimonianza dell’interculturalità di questo luogo.

Su una delle facciate (edificio a est della piazza) abbiamo deciso di proiettare della vegetazione fuori scala, evocativa delle azioni intraprese dai cittadini negli anni. Un’illustrazione originale, creata appositamente per la piazza da Cristiano Ghirlanda e Marie Caroline Courbet, graphic designer.

Abbiamo prestato particolare attenzione affinché l’impatto dell’illuminazione fosse adeguato, scegliendo di utilizzare colori tenui per rendere più accogliente l’ambiente circostante. Grazie al mapping, oscurando la luce in prossimità delle finestre delle abitazioni, è stato possibile evitare di invaderle con la luce, in modo da non arrecare disturbo.

Anche nelle connessioni con il tessuto circostante la luce funge da collante: dopo aver individuato gli accessi principali alla piazza (2 da via Lomellini, 2 da via del Campo, 1 da piazza della Nunziata), abbiamo scelto i vicoli di connessione a Via Lomellini, strada di grande passaggio pedonale, per creare una segnaletica luminosa al suolo per accompagnare il visitatore al centro piazza, dove è collocata la seduta – lanterna.

Gli accessi alla piazza, quindi, oltre al toponimo, lanciano al visitatore anche il messaggio chiave del progetto, quello di comunità. Abbiamo scelto la parola comunità e, di nuovo, a rappresentare la multiculturalità che caratterizza la piazza, l’abbiamo declinata in 6 lingue differenti: italiano, inglese, francese, spagnolo, cinese e arabo.

Scheda tecnica

Per l’illuminazione scenografica della piazza sono stati impegnati n. 17 proiettori, per un consumo energetico complessivo di 2,7 KW, meno del consumo di un appartamento.

Tutte le sorgenti luminose utilizzate sono a led. I proiettori con consumi maggiori sono quelli destinati alla proiezione sulla facciata con un consumo ciascuno di 700W.

 

 

Progetto di lighting design: Stefania Toro

Illustrazioni di: Cristiano Ghirlanda, Marie Caroline Courbet

Partner illuminotecnici: Proietta srl, Space Cannon

Carpenteria in ferro: Gnstyle & Co S.R.L.

Committente: Comune di Genova

Ufficio Direzione Ambiente Energy Manager

Ufficio Direzione Rigenerazione Urbana – Urban Center

 

 

 

“Il racconto entusiasmante di chi, giorno dopo giorno, narra delle ricerche, dei risultati, delle vicende professionali e personali di tanti ricercatori e manager dell’IIT”

Si presenta così il primo numero del magazine IIT OpenTalk che abbiamo realizzato insieme alla Direzione Comunicazione e Relazioni Esterne dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT). Un viaggio fatto di articoli, interviste, rubriche e testimonianze del lavoro svolto e raccontato dai ricercatori dell’IIT, con lo scopo di offrire ai lettori la possibilità di addentrarsi nel mondo della divulgazione scientifica.

Grazie al lavoro degli scienziati di IIT e, in particolare, del nuovo Direttore Scientifico Giorgio Metta e del Direttore Responsabile della Comunicazione Claudio Rossetti, che hanno trasformato in parole i risultati delle loro ricerche, il magazine ci trasporta, solo per citare alcuni articoli, dal “Bilancio 2019: migliorano i risultati. Cambio al vertice nel segno della continuità”, un’intervista a Gabriele Galateri di Genola, per comprendere i recenti cambiamenti all’interno dell’istituto; passando per “L’impegno nella ricerca farmacologica per sconfiggere le malattie rare, di Francesca Pasinelli, e ancora “Essere scienziato ai tempi del Coronavirus, con Arianna Traviglia, oppure “Genova modello per il paese, un’intervista al sindaco di Genova Marco Bucci, fino a “Plastica: usare con cautela. Il lavoro del laboratorio Smart Materials di IIT”, di Athanassia Athanassiou, “L’Italia e l’Europa in corsa per i nuovi farmaci anti-Covid”, con Tiziano Bandiera; per concludere poi con “Quello che gli occhi non vedono: storia di un pezzo di vetro e dell’arcobaleno” di Alberto Diaspro, per addentrarsi nel mondo della microscopia.

Per questo bellissimo progetto, una collaborazione stimolante, di cui andiamo orgogliosi, ci siamo occupati di progettazione grafica, illustrazione, impaginazione ed editing.

Guarda il video

Studio per un website layout

Abbiamo curato il progetto grafico per la realizzazione del sito dell’Accademia Nazionale di Medicina. Siamo partiti dalle esigenze del cliente, dai loro target specifici e dalle necessità di utilizzo e funzionamento del sito per proporre un’immagine fresca ma strutturata, una composizione grafica funzionale per l’accesso alle informazioni che alterna immagini fotografiche ad elementi di grafica e design.

Cooperatives Europe

In occasione della presentazione del report annuale di Cooperatives Europe, l’organizzazione internazionale che rappresenta il sistema cooperativo in Europa, abbiamo realizzato il concept e le grafiche.

L’annual report include tutti i dati dell’anno appena passato e noi li abbiamo resi leggibili e di impatto attraverso immagini e infografiche, colori vivaci e una impaginazione dinamica.

7p a co-op game on coops

Giochiamo con i 7 principi della cooperazione

7P è un gioco di carte semplice e veloce, coinvolgente e divertente ideato e realizzato dalla cooperativa genovese Demoelà, con la progettazione e il design di Condiviso.

Collaborando con gli altri giocatori contribuirai a creare una società migliore. Vincerete tutti se saprete organizzare al meglio il lavoro in forma cooperativa.

Il gioco presenta il valore dei 7 principi della cooperazione, raccontandoli in maniera creativa e innovativa. Il progetto è nato in collaborazione con Generazioni Legacoop per diffondere la conoscenza dei principi cooperativi tra i giovani e non solo.

Progetto Healthnic

Abbiamo curato l’ideazione e realizzazione della grafica e delle illustrazioni per il sito e le pubblicazioni di HEALTHNIC: un grande progetto europeo che promuove il coinvolgimento attivo di “individui provenienti da diversi contesti culturali in attività di gruppo come cucinare, comunicare, imparare l’ICT, al fine di supportate un processo di riconoscimento identitario e di rinforzo reciproco”.

Il progetto “HEALTHNIC: Healthy and Ethnic Diet for Inclusion” è stato finanziato dalla Commissione Europea, attraverso l’Agenzia Nazionale Greca I.KY. nell’ambito del Programma per la Cooperazione e l’Innovazione, Scambio di Buone Pratiche Erasmus+, Partenariati Strategici per l’Educazione degli adulti.

Riders Magazine

Riders Magazine. Un ritratto dello chef Lamantia, appassionato di moto d’epoca per un articolo pubblicato nel numero di luglio, e un progetto per una storia Jeep.

Shooting Pack Esselunga

Dal 2010, Silvia Badalotti realizza foto per le confezioni dei prodotti Esselunga.

Si tratta di una professione nella professione, per la quale sono necessarie una serie di conoscenze specifiche assai complesse, indispensabili per poter realizzare l’immagine fotografica di un alimento. La perfezione e la qualità che il prodotto deve comunicare passa solo dalle mani sapienti del food stylist e del fotografo.

Esselunga (ph. Silvia Badalotti – Nest)

Coops4dev

I progetti di comunicazione internazionale, soprattutto se si tratta di impresa sociale o culturale, sono l’anima e il cuore di Condiviso. Coops4dev è uno di questi.

Nelle immagini alcuni esempi della grafica del pieghevole di presentazione.

Cliente: ICA, Cooperativeseurope.

Pubblicazioni di Cooperatives Europe

Realizzare una pubblicazione è un lavoro complesso e rigoroso: leggibilità, estetica e chiarezza del messaggio dipendono dall’impaginazione. La realizzazione di infografiche e illustrazioni aiutano in maniera immediata la comprensione del “mondo” che la pubblicazione rappresenta o racconta.

Cooperatives Europe realizza regolarmente diverse pubblicazioni: annual report, position paper. Per queste pubblicazioni, spesso tecniche e di difficile lettura, ci ha richiesto un approccio visivo che rendesse chiaro il contenuto prima ancora di leggerlo e approfondirlo.

Coopstarter

CoopStarter Una piattaforma per sviluppare progetti innovativi. Con÷ partner del progetto ne ha realizzato l’immagine coordinata il logo e tutti gli strumenti necessari per la sua realizzazione.

Realizzazione illustrazioni

La realizzazione di illustrazioni per la creazione di storie è un lavoro complesso che ha bisogno di molte competenze. Un modo efficace per comunicare con l’arma migliore. La creatività.

Illustrazione Tommaso Basilici

L’illustrazione è una modalità straordinaria per raccontare. Disegnare una storia, una attività, una persona, significa trasferire in una immagine i contenuti e i significati più importanti che si intendono comunicare.

Per raccontare e parlare con le immagini  non è solo necessaria una abilità tecnica e artistica, ma occorre una conoscenza e una comprensione della finalità del messaggio e costruirlo con lo stile adeguato.

Say Pepsi, please
CIAI

L’impostazione dell’immagine coordinata per una ONG come CIAI è importante perché deve rispondere prioritariamente ad alcune esigenze: comunicare la serietà del lavoro, rendere riconoscibile e dare valore alla propria identità, consolidare la credibilità e l’affidabilità con gli stakeholder. Inoltre è fondamentale creare una modalità semplice da utilizzare per poter rendere autonome tutte le sedi nella produzione dei contenuti.

CIAI, Centro Italiano Aiuti all’Infanzia, è ONLUS, Organizzazione non governativa per la cooperazione allo sviluppo e Ente autorizzato per le adozioni internazionali.

Evento Bastimento Darsena

Evento Bastimento è approdato in Darsena a metà settembre, aperto dalla tavola rotonda “Darsena 2027” presso l’auditorium del Mu.MA – Galata Museo del Mare, con la partecipazione di architetti, istituzioni ed esperti locali ed internazionali.

Il tema è stato – ovviamente – la Darsena, microcosmo dentro alla città che aspira ad essere ri-scoperto e messo a sistema. La Darsena genovese si trova in un punto d’intersezione tra due assi virtuali (uno trasversale tra il centro storico e il mare, uno longitudinale con il Porto Antico, a levante, e Ponte dei Mille e la Lanterna, a ponente) e – tra luci e ombre – ospita musei, facoltà, scuole, attività commerciali e artigianali, startup, pescatori, pescherecci, barche a vela, abitazioni private e luoghi di lavoro.

Obiettivo di Evento Bastimento è trasferire creatività e cultura, design e artigianato laddove c’è una domanda di novità, di cambiamenti e di opportunità. Il design, la storia e l’arte sono gli strumenti che ci aiuteranno a valorizzare la Darsena, a comprenderne l’anima e a restituire dignità a questo luogo storico.

Con la tavola rotonda, abbiamo dato inizio simbolicamente ad un conto alla rovescia che si concluderà nell’estate del 2017 con l’esposizione e la presentazione di idee e progetti realizzati durante uno workshop – organizzato in collaborazione con U-BOOT Lab – e dedicato ad architetti paesaggisti, lighting designer, economisti, artisti e studenti delle facoltà di Architettura ed Economia e dell’Accademia di Belle Arti.

Nell’edizione 2016, oltre a “Darsena 2027”, Evento Bastimento ha ospitato due “designer in banchina”: hanno presentato il loro lavoro e la loro filosofia il designer e produttore Gian Paolo Venier, cultore del design fatto “su misura”, attento all’uso dei materiali, alle texture e ad una tavolozza sofisticata, e Catarina Carvalho, manager di Darono, azienda portoghese che nei suoi prodotti combina l’arte dell’handmade con il design innovativo, riunendo in sé ispirazioni e tradizioni provenienti da culture differenti.

Evento Bastimento mette in evidenza luoghi e propone contaminazioni di arte e design. Abbiamo allestito due terrazze per offrire ai nostri ospiti e ai visitatori un punto di vista inusuale sulla vecchia Darsena. La terrazza Ponte 3 di Dialogo nel Buio e quella del Mirador presso il Galata Museo del Mare. L’allestimento – organizzato grazie al coinvolgimento di Pollericinque, primo VillaConceptStore – ha visto protagoniste aziende leader nel campo della ceramica, come Mutina e Ceramica Cielo, dell’acciaio come Cea Design, dello spazio bagno come Rexa Design e dei radiatori di arredo come Tubes, del decor come London Art wallpaper. Genoalamp ha fornito originali apparecchiature illuminotecniche per esterno di Platek, azienda selezionata per illuminare il Museo temporaneo di Christo e Jeanne Claude sul Lago d’Iseo. Mobilia ha presentato le sedute e gli elementi d’arredo outdoor di Fatboy. Oltre alle creazioni dell’azienda portoghese Darono, selezionata per la sua originalità nell’assemblare artigianalmente materiali tecnici e tradizionali.

 

L’allestimento ha fatto dialogare tra loro luoghi ed elementi di design e li ha messi in relazione, utilizzando il più possibile ciò che già esisteva come le ringhiere dei Ponti, il volume in ferro del vano scala di Dialogo nel Buio, i montanti delle vetrate, la parete nera interna alla sala conferenze utilizzata come sfondo scenico. È stato scelto per l’allestimento l’utilizzo del fieno per riportare al tempo in cui la Darsena era attraversata da carri trainati da animali da trasporto. L’allestimento e gli oggetti selezionati non dovevano prevalere sul paesaggio della Darsena ma integrarsi e rafforzarlo, accrescendone l’atmosfera suggestiva e creando nuovi scorci e nuovi punti di vista.

Evento Bastimento è anche installazioni urbane: due installazioni artistiche, curate da Francesca Busellato, hanno rivitalizzato spazi e prospetti di Palazzo Reale che affacciano sulla multiculturale via Pré, con le azioni artistiche “Those who tried to put the rainbow back in the sky” di Driant Zeneli e “Mediterraneo” di Ettore Favini.

Il coinvolgimento delle attività della pesca e della ristorazione attive in Darsena hanno infine consentito di offrire ai visitatori e agli ospiti la degustazione di alcune eccellenze locali.

Evento Bastimento è stato realizzato in occasione di Zones Portuaires, il festival internazionale delle città portuali (www.zonesportuaires-genova.net), realizzato a Genova dall’Associazione U-BOOT Lab e promosso da MEDSEA e da Incontri in Città.

Un sentito ringraziamento va alle istituzioni, alle attività economiche e commerciali, ai professionisti, alle associazioni e a tutte le persone che hanno partecipato e collaborato alla realizzazione di Evento Bastimento perché hanno dimostrato, con la loro presenza e il loro impegno, di credere in questo progetto e di voler essere protagonisti di questa ambiziosa trasformazione urbana.

Vi aspettiamo quindi carichi di idee e di novità alla prossima tappa, nel 2017!

Crowdfunding

Il crowdfunding, letteralmente “raccolta di fondi da una massa di persone”, è un modo di finanziare un progetto, per lo più tramite internet, attraverso piccoli contributi di gruppi molto numerosi che condividono un medesimo interesse oppure intendono sostenere un’idea innovativa.

Chi vuole sostenere un progetto, può farlo con un pledge (un impegno a investire una somma) e, se il progetto riesce a raccogliere abbastanza pledge entro il tempo limite, ogni sostenitore (backer) si vedrà addebitare la somma per cui si è impegnato e riceverà i prodotti (reward) che ha scelto. Se il progetto non raggiunge l’obiettivo, nessuno spende un soldo.

Kickstarter, ad esempio, è una piattaforma internazionale di crowdfunding per progetti creativi e innovativi, che sinora ha contribuito a finanziare oltre 100mila progetti in tutto il mondo per un totale di quasi 3 miliardi di dollari raccolti.

Il progetto MIOMIO, nato all’interno di Condiviso, è online proprio su Kickstarter ed è stato premiato dallo staff della piattaforma con il riconoscimento di “Project we love”, riservato ai progetti più promettenti e ben realizzati.

Cnsat

Costruire un’immagine coordinata e coerente con la propria attività è molto complesso, soprattuto in alcuni settori per i quali il posizionamento di mercato, fino a pochi anni fa, era quasi esclusivamente una rendita di posizione o l’effetto di pubbliche relazioni dirette. Oggi i mercati e la complessità della comunicazione rendono indispensabile una costruzione di identità (sia dell’azienda sai del prodotto/servizio) molto forte.  Chi ha una grande storia o una grande qualità deve dirlo nel modo più efficace, semplice e veloce possibile. Spesso non servono nemmeno troppe parole.

CNSat

Sanilog

Sanilog è il fondo sanitario integrativo nazionale per il personale impiegato nel settore trasporti e logistica. In occasione della campagna di promozione dei servizi sanitari e odontoiatrici, coordinata in collaborazione con provider dei servizi tecnici FOS , CONDIVISO ha curato il restyling del logo e dell’immagine coordinata, la realizzazione del video promozionale e l’organizzazione di una serie di eventi in tutta Italia per la presentazione e promozione dei servizi.

Una strategia integrata di azioni e strumenti per comunicare efficienza, professionalità e servizi integrativi.

Formazione in Condiviso

Condiviso, per la sua stessa natura di realtà composita, formata da professionisti di varia estrazione, è in grado di fornire servizi di consulenza e formazione in svariati ambiti.

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FORMAZIONE CONDIVISO

La nuova sede di Condiviso

Ristrutturare l’ ufficio in cui si lavora è un compito molto complesso, è un po’ come iniziare con i propri colleghi una relazione “intima”. Bisogna infatti prima conoscersi, studiarsi, incontrarsi possibilmente anche fuori dal contesto lavorativo, sapere il più possibile su tutti, poi discutere, confrontarsi per verificare se le idee proposte, riassunte sulla carta in schizzi e trasformate in progetto, sono soluzioni realistiche, perseguibili e realizzabili.

Committenti quali project manager, consulenti ICT e consulenti startup, avvocati, segretaria amministrativa, developer, marketing manager, fotografi, art director, sysadmin, lighting designer, communication manager si sono personificati in un’unica figura la cui richiesta era: realizzare un luogo di lavoro dove tutti si sentono a proprio agio, si riconoscono e, varcando la soglia della sede, pensano: ”che bello lavorare qui ”.

La nostra ristrutturazione è stata un progetto ambizioso, preceduto da riunioni e da interviste individuali mirate a conoscere le esigenze di ciascuno di noi, le necessità, le abitudini, i desideri, a capire cosa era per noi indispensabile e a che cosa potevamo rinunciare in cambio della condivisione di uno spazio e di un lavoro.

Da queste indagini è emerso che la maggior parte di noi desiderava che nella nostra sede fosse presente uno spazio adatto a ricevere dei bambini, che fossero i nostri figli o quelli dei nostri clienti, altri invece necessitavano di una sala d’aspetto e di un ufficio che comprendesse una sola postazione di lavoro, altri di avere la possibilità di portarsi il cane in ufficio senza disturbare o interferire negli spazi altrui. Volevamo un “angolo” laboratorio dove poter fare dei lavori manuali. Tutti desideravamo un luogo dove mangiare insieme, ricevere un cliente davanti ad un tè o ad un caffè, avere un luogo dove potersi distrarre e mangiare qualcosa, una cucina o qualcosa del genere. E poi, perché no, anche un divano.

Da queste considerazioni, esigenze, necessità, sogni, lo spazio architettonico ha preso forma in modo “naturale”, apparentemente spontaneo.

È nato così un progetto complesso ed articolato che comprende una saletta d’attesa che può ospitare anche delle riunioni ed è adatta a ricevere bambini, due uffici personali, un ufficio che ospita cani e padroni con ingresso separato, uno spazio che prevede circa 60 posti a sedere e si presta ad organizzare eventi e conferenze, una sala riunioni, una cucina che tra breve sarà auto-costruita, un open space che comprende 12 postazioni di lavoro e che richiede un forte senso civico (dovendo parlare a bassa voce, silenziare la suoneria del telefono mobile e rispondere al cellulare sul terrazzo che fortunatamente si affaccia su un panorama suggestivo).

Parte dell’arredo interno è un assemblaggio di mobili provenienti dai nostri precedenti uffici che come pezzi di un puzzle sono stati prima selezionati e poi collocati, sistemati, riusati alcuni riadattati.

Il contesto in cui si trova l’immobile, la tipologia del contenitore, è stato fondamentale e stimolante per raggiungere l’obiettivo che mi ero prefissata: da una parte soddisfare il più possibile le esigenze espresse dai miei soci, dando priorità a quelle ricorrenti e a quelle irrinunciabili, dall’altra portare all’interno il meraviglioso paesaggio marino che ci circonda, aprendo il più possibile lo spazio e creando lunghi campi visivi, visuali, che per raggiungere il mare, la darsena, possono attraversare più ambienti.

La sede di Condiviso è tutto questo, il nostro ufficio è la sintesi, l’espressione di ciascuno di noi, ognuno ha contribuito alla sua realizzazione e attraverso le interviste private ho cercato di cogliere la parte migliore di tutti i suoi “abitanti” per poi trasformarla in spazio, in luogo di lavoro, di incontro.

Ilmemory del Porto di Genova

È un gioco? Sì! Ma è anche il risultato di un percorso di contaminazione culturale che ha coinvolto più di 120  bambini dai 4 ai 5 anni di due scuole d’infanzia comunali (insieme alle maestre, alla coordinatrice pedagogica, alle funzionarie, al personale ausiliario) e l’Autorità Portuale di Genova.

I bambini devono conoscere la città in cui vivono e il porto è una componente essenziale.

L’identità e il senso di appartenenza (valori indispensabili per  l’equilibrio di ciascuno di noi) si costruiscono e si alimentano nelle relazioni con gli altri e con l’ambiente in cui si vive e si sviluppano attraverso atti di amore, di reciprocità, di apprendimenti.

Conoscere, vedere, emozionarsi, toccare, ascoltare, ridere, sorridere, dire, chiedere, confrontarsi: tutto questo è stato fatto durante il giro in battello per visitare il porto di Genova e il comandante dei Piloti del Porto rispondeva a tutte le loro domande. Poi, al rientro a scuola, hanno ripensato all’esperienza, ragionato su tutto quanto avevano visto e hanno disegnato. Da quei disegni e da quel percorso è nato il Memory del Porto di Genova.

Ma perché il memory? Il memory è un gioco  di logica che attraverso la ricerca di coppie uguali  sviluppa la memoria  ed aumenta l’attenzione: il bambino deve ricordare la posizione delle tesserine e per farlo deve  mettere  in atto delle competenze procedurali ma poiché le tessere cambiano posto continuamente  deve modificare le sue ipotesi (e la sua strategia)  in base alle mosse dei compagni. Siccome viene giocato da più persone contemporaneamente abitua ad aspettare il  proprio turno e di quello degli altri giocatori,  favorendo così l’acquisizione delle regole di cooperazione e il rispetto.

Evento Bastimento in Cndiviso

Nell’ambito delle iniziative collaterali al Salone Nautico, Evento Bastimento è dedicato ad architetti, professionisti, esperti di design e di arredamento, ad imprese del settore nautico e non solo, e a tutti i cultori del gusto e i curiosi dello stile italiano. In prossimità del Museo del Mare e del Polo Universitario, una esposizione di oggetti e di light design, proiezioni video e dimostrazioni di stampa 3D da software libero. Conversazioni con designer di fama internazionale, come Chicco Bestetti (studio Paola Lenti) e Davide Groppi (designer di lampade e fondatore della Davide Groppi lighting).

Il filo conduttore degli interventi scelto quest’anno da Maria Cristina Turco e Stefania Toro dello studio di architettura e lighting design San Lorenzo 21, è la “condivisione dei saperi”. Non è un caso che la manifestazione si tenga presso il nuovo spazio di Condiviso.

Ad ogni edizione del Nautico lo studio San Lorenzo 21 organizza per gli ospiti allestimenti scenografici in luoghi o aree della città poco conosciute.

Coopseurope General Assembly

Parigi, aprile 2015
Genova, settembre 2015

Condiviso ha partecipato con una certa curiosità allo YOUNG EUROPEAN COWORKING NETWORK, organizzato da COOPERATIVES EUROPE a margine della sua Assemblea Generale a Parigi. Insieme ad altri 60 cooperatori da tutta Europa abbiamo cominciato con ice breaker game per sentirci a nostro agio e provare a parlare dei principi e valori alla base di un nuovo network europeo, che metta in rete le buone pratiche, le idee e le opportunità di business e, allo stesso tempo, esprima dei rappresentanti che possano portare le istanze dei giovani del movimento cooperativo all’interno delle istituzioni nazionali e sovranazionali.

Da Parigi siamo tornati con l’idea di intercettare le energie del gruppo e di convogliarle su qualcosa di concreto. Ecco perché abbiamo subito cominciato a pensare alla costruzione di un network europeo indipendente di coworking con una filosofia simile alla nostra.

E siccome crediamo nell’importanza dello scambio personale e dell’incontro, anche nell’era delle tecnologie di comunicazione a distanza, abbiamo fatto in modo che almeno alcuni dei responsabili dei coworking europei con i quali ci piacerebbe lavorare in futuro ci raggiungessero per il nostro open day: un’occasione perfetta per scambiare punti di vista e stimoli e per cominciare un percorso insieme.

Mercato Metropolitano di Milano

Da qualche mese è attivo un grande mercato nel centro di Milano, in zona Porta Genova, sui Navigli.

Il Mercato Metropolitano è come un Farmer’s market di circa 15.000 mq, buona parte all’aperto, con centinaia di produttori, street food, tipicità regionali, ma anche cultura, e un’anfiteatro all’aperto, dove si tengono seminari, simposi sui temi della sostenibilità dell’agroalimentare ma anche eventi, teatro, musica e cinema. Partner chiave di questo progetto sono i piccoli e medi produttori e artigiani del cibo italiano, ma anche cooperative e consorzi di produttori.

L’elemento sociale? Banco Alimentare offre un pronto intervento contro lo spreco: le eccedenze della giornata vengono prontamente donate ad alcune realtà milanesi che assistono migliaia di persone in città.

LookMumNoHands!

Guarda mamma senza mani!

Il Caffè, il ciclismo e la birra. La sede di Old Street a Londra di Look Mum no Hands! è questo: il cibo, un drink, la bicicletta, un grande schermo, eventi e mostre, all’interno di una grande ciclofficina. Se passate da li fate una pausa per un caffè, per farvi riparare la bicicletta o, meglio ancora, per farvi insegnare come farlo da soli. Sono ossessionati dalle bici e appassionati della qualità. L’offerta culinaria è ottima e attenta. Nasce come un officina che ha costruito una grande comunità diventando un luogo di ritrovo di cultura e di divertimento. Dalle torte (rigorosamente fatte in casa) ai kit di riparazione forature, dalle birre artigianali locali al caffè Squire Mile, si servono poche cose ma solo le migliori.

L’amore per la bici nasce da piccoli: Guarda mamma senza mani!

The Land Game

CoLOMBA (COoperazione LOMBArdia) è l’Associazione delle Organizzazioni di Cooperazione e Solidarietà Internazionale della Lombardia che riunisce più di 100 organizzazioni di cooperazione allo sviluppo e aiuto umanitario con sede in Lombardia. Possono far parte dell’Organizzazione tutte le ONG ed ONLUS con sede legale in Lombardia.

Le organizzazioni di CoLOMBA si impegnano a promuovere la sovranità dei popoli e delle comunità locali nella gestione delle risorse naturali nel rispetto dei diritti umani, e invitano i governi ad agire nei confronti delle imprese responsabili per le violazioni compiute nei paesi più svantaggiati.

Il 2015 è l’Anno internazionale dei suoli. Secondo la FAO un terzo dei terreni mondiali sono degradati a vario titolo. Uno dei fenomeni che negli ultimi anni sta raggiungendo dimensioni preoccupanti è il land grabbing, l’acquisizione, da parte di soggetti privati o da parte di Stati, di vaste zone coltivabili all’estero, per produrre beni alimentari destinati all’esportazione.

Un evento di promozione della cooperazione internazionale ha bisogno di essere semplice e diretto, anche se deve trasmettere contenuti complessi e difficili. Grazie a LAND GAME, il tema del land grabbing è diventato un gioco capace di coinvolgere in maniera diretta gli utenti e di trasmettere un messaggio chiaro ed efficace.

Profumificio del Castello

Il Profumificio del Castello è una realtà innovativa nel settore, impegnata in un lavoro di grande qualità.

La selezione delle migliori materie prime, la cura artigianale e l’attenzione alle esigenze della clientela hanno fatto apprezzare la storica Farmacia del Castello sia in Italia che all’estero, richiamando una clientela esigente, alla perenne ricerca di prodotti non standardizzati, realizzati con passione

Questo il cuore di un lavoro delicato, complesso di grande tradizione, che si affaccia su nuovi mercati. La creazione dell’immagine dei punti vendita e dei prodotti del Profumificio del Castello è stato un percorso di valorizzazione della grande qualità di un prodotto e dell’impegno artigianale dei suoi creatori.

Agenzia Immobiliare Ghirardi

L’immagine coordinata di una azienda, grande o piccola che sia, è fondamentale per fare in modo che i propri prodotti/attività siano riconoscibili sempre, già ad un primo sguardo. La propria sede, l’e-commerce, i materiali di promozione o di vendita, il packaging, sono il vestito con il quale ci presentiamo. Non per forza deve essere il “vestito della festa”, ma deve rispecchiare la personalità dell’azienda.