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In occasione della Milano Fashion Week la nostra socia Silvia Badalotti è stata invitata all’apertura di HOMI Fashion & Jewels Exhibition per parlare di Intelligenza Artificiale nel campo della moda e del gioiello.

HOMI Fashion & Jewels Exhibition è l’unico evento completamente dedicato ad accessori, abbigliamento e gioielli che si svolge a Milano, la capitale della moda. È la manifestazione in cui stile, design e ricerca si incontrano dando vita a proposte originali e idee innovative e un un evento per presentare collezioni e proposte di accessori moda.

Il secondo appuntamento dell’edizione 2023 si è svolto dal 15 al 18 settembre presso Fieramilano a Rho.

Hi Silvia, tell us a little bit about yourself: Where did you grow up, what did you wanted to do when you were a child, what do you do and where are you located now?
Born and raised in Milan in the 70s, even as a child I used to bring any toy to my eyes and pretend it was a camera.I’m a still life photographer since 1995, collaborating with fashion brands, international magazines and creative agencies. I’m living with my family in Genoa where I also have my co-working studio and factory (https://condiviso.coop/) but I’m constantly in Milan for work.

 

Do you recall when and how you first consciously encountered AI?
This summer, Simone Santilli, a close friend and talented visual artist, introduced me to Midjourney and Dall-E. It was love at first prompt!

 

Can you briefly walk us through the development process step by step of your latest work? Where did the idea come from? 
In my latest work, I wanted to connect Adidas, one of the most innovative and iconic brands ever with the history of art, in particular the Renaissance period. I wanted to create a realistic vision of these two distant worlds without tears or smudges. The process was very long as always. But then it happens that your words align perfectly with the code you write and the magic is done! For me it is always exciting.

 

What software did you use to create this project?

For this project I used Midjurney.

What challenges did the image present? 

The biggest challenge for this project was to keep a balance between photorealism and the painterly quality of the classical artworks.

 

What inspires you as an AI artist?
It’s very difficult to answer this question, I live for my job and my brain processes images 24/7! I’m always inspired and I wish I had the ability to store images with just the blink of an eye. Who knows, maybe in a few years I will be able to do that!

What is your favorite subject in AI? For what reasons?

I have a lot of trouble using AI because I was dyslexic as a child, so for me writing has always been very complicated. So I’d say I don’t have a favorite subject.

 

What are you looking for when generating?

The thing I look for is always something that doensn’t exist. If it can be done with photography, what is the purpose of AI then? It is a technology with the potential to open new and unexplored territories for creative experimentation.

 

What are your artistic ambitions?

I definitely hope AI will be something more than a trend and I wish to be able to use it in my commercial future works.

 

 Who are your favorite artists, traditional or digital, and can you explain why?

I can’t say that I have a favorite artist, saying otherwise will be unfair. I grew up with Irving Penn’s books, I adored his still lifes and I find myself in his aesthetics. Today, however, I appreciate all those young talents who have something to say and say it loud.

 

From your personal experience, what is some advice you could share with aspiring AI artists?

For young AI aspirants I can say that it looks easy but it is not. There is the risk that these software make the images all the same, so you have to start from a strong concept and be clear about what you want to achieve. A good background in the history of visual culture and arts is essential for creating interesting works. My advice is to think with their eyes.

 

 What do you think about NFTs?

I think nfts are a great tool for artists to circulate their work without intermediaries (galleries, agents, etc) certify the authenticity of the work, the copyright, the money transactions. The web 3 with its decentralization of which NFTs are a part, has the potential to completely change the relationship between content producers and their audiences. I still have to approach this world but I will soon.

 

What can we expect to see from you next?
Good question! I would love to know too. I always ask myself what’s next.

Silvia, thank you so much for taking the time and all the best in the future!

All images by @silvia_badalotti_work

 

Questo articolo è stato pubblicato sul metazine RED-EYE

 

 

Cristiano Ghirlanda

Cristiano, cosa vuol dire essere l’Art Director di Condiviso?

Significa innanzitutto aver contribuito alla costruzione di un progetto a partire dalla sua nascita, con tutta la libertà che questo ti lascia e con tutti i rischi ai quali l’eccessiva libertà ti espone: la proverbiale paura del foglio bianco. Si è trattato di costruire l’immagine di chi, come Condiviso, la creazione dell’immagine la vende, e la storia del ciabattino con le scarpe rotte non ha mai funzionato veramente, infatti i ciabattini non esistono più.

Dunque, dividerei in due fasi il lavoro fatto: una prima parte che riguarda la creazione del brand, costituita inizialmente da una fase di studio e di ricerca di key history, fase nel quale un Art Director ha la responsabilità di trasformare un progetto di marketing e comunicazione in qualcosa di visibile sempre e ovunque, in principio attraverso una ricerca dei competitor, poi con la realizzazione di alcune visual identity di prova e, infine, con un lavoro di verifica della correttezza dell’immagine creata. Naming, logo, colori, font e grafica devono essere chiari, leggibili e riconoscibili in ogni strumento di comunicazione, dal social network al catalogo, dal sito web all’advertising. La seconda parte consiste in una sorta di lavoro militaresco: si deve tenere la barra dritta e seguire ostinatamente il progetto d’immagine costruito, altrimenti le cose non funzionano. Ovviamente il tempo cambia le cose e di conseguenza ci sono adeguamenti o scelte da fare, ma se un progetto è buono significa che è stato pensato previdentemente e alcuni passaggi programmati con largo anticipo. Una visual identity ben pensata perdura nel tempo almeno 5 o 10 anni, poi, forse, si può pensare ad un restyling.

Questo è il biglietto da visita di Condiviso: il lavoro che facciamo per noi lo facciamo anche per i nostri clienti, con le stesse regole e la stessa passione.

 

Puoi spiegare cos’è la visual identity e perché è così importante per un’impresa?

No, spiegarlo sarebbe tautologico. Si possono però fare degli esempi: se nel mio curriculum scrivessi che sono meccanico, clown, art director, istruttore di acquagym e promotore finanziario, tranne in rari e fortunati casi, metterei a disagio un responsabile delle risorse umane che vuole velocemente capire se sono il candidato che fa per lui e, a proposito di tautologia, è proprio la frase “tranne in rari casi” la più significativa, perché non si può pensare alla fortuna.

L’immagine di un’azienda permette in pochi secondi di dire ad una moltitudine la cosa più importante. È necessario programmare una comunicazione efficace, semplice, diretta e sempre riconoscibile che rimanga in testa: ogni volta che un’azienda si mostra, ogni volta che parla e che comunica deve mostrare la stessa immagine, altrimenti la perdiamo. Non mi piacciono i paragoni calcistici ma è come se una squadra entrasse in campo e ogni giocatore indossasse una maglietta di colore diverso. Non discuto sul fatto che potrebbe essere esteticamente molto bello, ma oggettivamente non si potrebbe giocare.

L’identità visiva, in buona sostanza, è questo: quell’insieme di forme e colori che comunicano chi sei prima ancora di incontrarti. Le persone che conosciamo le identifichiamo da lontano, per il loro incedere, per la loro struttura o per il modo di vestire, e le riconosciamo quando ci arrivano alle spalle perché ricordiamo il loro passo o il loro profumo. Queste sono cose naturali ma quando si comunica bisogna ricrearle artificialmente e rafforzale quanto più possibile, ne va dell’efficacia e della capacita della propria attività, qualunque essa sia: un prodotto o un servizio.

 

Quando un cliente ti chiede un nuovo logo per il suo brand, da dove prendi l’ispirazione? Come nasce l’idea per la sua realizzazione?

Dunque, è importante intendersi su una cosa: un creativo non è un artista e non è un esteta. La questione non è fare una cosa bella o brutta, ma bensì fare la cosa giusta. Il packaging di un prodotto, ad esempio, dice quasi tutto del suo posizionamento. Se la confezione è bella significa che è costoso, se è brutta significa che è economico (banalizzando). Di conseguenza, se il logo di un’impresa deve esprimere il posizionamento del proprio prodotto o della propria attività, non deve per forza essere bello, ma deve essere coerente, altrimenti esprime falsità sul proprio conto creando un problema etico ancor prima di un errore commerciale.

In ogni caso applico una prassi molto metodica. La prima cosa da fare è guardarsi attorno, che nel mio lavoro significa fare un’attività di ricerca su realtà simili, per cercare fonti d’ispirazione da cui “copiare”. Ovviamente non si replica mai nulla, ma l’ispirazione si cerca e si trova tra le cose intorno a noi, non seduti al buio circondati dal nulla. Significa andare in libreria, cercare su portali di riferimento (Pinterest ad esempio) per poi fare un lavoro con i propri colleghi, in modo da osservare il progetto da angolazioni diverse. Ogni lavoro al mondo è un lavoro di squadra che prende il via da ciò che già esiste. Il passo successivo prevede il lavoro creativo, fase in cui la sensibilità personale e le proprie capacità interpretative diventano soggettive. Infatti ogni professionista ha poi il suo carattere riconoscibile. Personalmente preferisco la costruzione di loghi le cui forme e i cui colori abbiano sempre una funzione e rispondano sempre alla domanda: “ma perché è fatto così?” Credo che questa sia la condizione per fare un lavoro giusto che rispetti la natura del cliente, il suo passato, i suoi obiettivi e che sia in grado di esprimere il valore da comunicare.

Ci è capitato di disegnare loghi per molte categorie diverse: culturali e sociali, alimentari, legate al mondo del lusso o dei servizi. In ognuno di questi casi il progetto è profondamente diverso ma il metodo è lo stesso. Ci sono poi un po’ di regole che, in quanto tali, sono fatte per essere disattese, ma che comunque dettano il gioco. Ad esempio i colori e le forme: l’azzurro è sinonimo di professionalità e competenza, il rosso è allarme, il verde è tranquillità, le forme arrotondate avvolgono, quelle spigolose sono dinamiche. Insomma, basta guardare i segnali stradali, il cui linguaggio è basico ma universale, per capire le funzioni base di ogni espressione visiva. È necessario lavorarci su e confrontarsi con il cliente per costruire proposte e definire un prototipo definitivo.

 

Per svolgere il tuo lavoro quali programmi utilizzi e quali sono le loro funzionalità?

Dipende. Personalmente il percorso che faccio è il seguente: prima di tutto sfoglio libri di settore o cerco online (ammetto che da ormai 15 anni la seconda opzione è di gran lunga la più gettonata) per sviluppare delle idee, poi ne parlo e mi confronto con i colleghi e, infine ma non per ultimo, inizio sempre il lavoro creativo con un foglio di carta e una penna a sfera. Gioco, disegno e cancello. Arrivato a questo punto perfeziono l’idea con i programmi classici del mestiere quali Illustrator, Photoshop, InDesign, After Effects, Premiere o XD, a seconda del progetto e del lavoro da svolgere. È già chiaro oggi che in un futuro breve ci saranno altri strumenti che agevoleranno di molto questo mestiere, ma non ho nessuna nostalgia del passato. La storia è così fatta: una volta per fare un’opera d’arte un’artista doveva avere anche nozioni di chimica per poter rompere, schiacciare e mischiare elementi per creare un colore bello e resistente partendo da pietre o terre. Poi sono arrivati i tubetti della Maimeri e, boom!, gli artisti hanno guadagnato un sacco di tempo che prima utilizzavano per imparare la chimica. Credo che l’innovazione sollevi dal dover perdere tempo nella specializzazione tecnica e aumenti il tempo a nostra disposizione per pensare. Secondo me è un bene, certo, dipende da cosa si pensa…

 

Torniamo indietro nel tempo, quali sono stati i progetti più importanti ai quali hai lavorato?

Nel particolare, a questa domanda non saprei proprio rispondere. Direi però che i progetti che preferisco sono quelli dove è possibile intervenire nella cura di tutti gli elementi della visual identity di un’azienda, sia perché è interessante per un creativo misurarsi con un’attività completa, sia perché anche il cliente ne vede i risultati.

 

Quale parte del tuo lavoro ti appassiona di più?

Mi piace disegnare. Qualsiasi cosa: un logo, un’illustrazione, la grafica di un libro o la grafica web. Mi piace farlo con qualsiasi cosa: una penna, un tablet, una penna grafica o un algoritmo, non mi importa. La parte più bella del lavoro è avere l’idea. Quando arriva è esaltante, anche se poi non ci cambi il mondo, ma è comunque bello crederci.

intelligenza artificiale

Giovedì 10 novembre 2022 ore 17:00 

Condiviso, Calata Andalò di Negro, 16 – Genova 

 

AI: L’INTELLIGENZA ALL’EPOCA DELLA SUA RIPRODUCIBILITÀ

Le nuove sfide dell’intelligenza artificiale nell’arte, nelle professioni e nella scienza

 

A cinque anni dalla comparsa dei deepfake, la scena dei media generativi è ormai popolata da una famiglia di software in grado di produrre immagini che agli occhi degli esseri umani risultano indistinguibili da fotografie e video.

Viene quindi da chiedersi, quali sono le sfide poste da questa tecnologia alla morale visuale? È possibile limitare le capacità immaginative dei software attraverso misure di censura preventiva? Oppure, di fronte allo sviluppo dell’AI, dobbiamo prepararci a modificare alcuni assunti etici fondamentali che tuttora guidano la nostra relazione con le immagini?

Si evince da qui la necessità di affrontare un ragionamento sulle rappresentazioni mediatiche di questa nuova tecnologia nonché sulle paure associate prendendo in esame alcuni esempi già operativi e il loro ruolo nel “filtrare” il flusso di informazioni con le quali costruiamo la nostra immagine del mondo.

Il nostro incontro annuale affronterà il percorso evolutivo che la creatività e l’immagine hanno vissuto con l’arrivo dei nuovi sviluppi tecnologici nel campo dell’intelligenza artificiale senza dimenticare di approfondire lo stato della ricerca oggi.

Vi aspettiamo in Condiviso giovedì 10 novembre 2022 a partire dalle ore 17:00 per affrontare insieme agli ospiti e ai relatori questo tema così attuale quanto discusso.

Di seguito il programma dell’evento:

Giacomo Mercuriali – L’era dei deepfakes. Verso una riconfigurazione tecnica del figurabile?

A cinque anni dalla comparsa dei deepfake, la scena dei media generativi è ormai popolata da una famiglia di software in grado di produrre immagini che agli occhi degli esseri umani risultano indistinguibili da fotografie e video. Quali sono le sfide poste da questa tecnologia alla morale visuale? È possibile limitare le capacità immaginative dei software attraverso misure di censura preventiva? Oppure, di fronte allo sviluppo dell’AI, dobbiamo prepararci a modificare alcuni assunti etici fondamentali che tuttora guidano la nostra relazione con le immagini?

Laureato in Storia e critica dell’arte presso l’Università Statale di Milano, ha seguito il corso di Dottorato in Filosofia e Scienze dell’Uomo presso il medesimo ateneo. Insegna Teoria della Percezione e Psicologia della Forma presso l’Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia e Semiotica delle Arti Visive presso l’Accademia ACME di Milano. Si occupa di cultura visuale e iconologia.

Simone Santilli – The Human Touch

Ragiona sulle rappresentazioni mediatiche della AI e sulle paure associate. Poi prende in esame alcuni esempi di AI già operativi e il loro ruolo nel “filtrare” il flusso di informazioni con le quali costruiamo la nostra immagine del mondo.

Artista visivo, docente presso NABA e IED e course leader del triennio di arti visive di MADE Program. La sua ricerca si concentra sulla cultura visiva con particolare attenzione alle modalità con cui le immagini circolano, sono fruite e influiscono sulla nostra percezione del mondo.

Chiara Bartolozzi – Robotica e sviluppo sostenibile

L’intelligenza artificiale, grazie all’uso di piattaforme di calcolo molto potenti, ottiene risultati impensabili fino a pochi anni fa. I campi di applicazione sono molteplici e in continua espansione, soprattutto nello sviluppo di sistemi artificiali in grado di coesistere e collaborare con le persone quotidianamente. Rifletteremo insieme su cosa l’intelligenza artificiale possa portare nei vari campi della robotica e di come l’intelligenza artificiale debba evolversi per supportare lo sviluppo di tecnologie utili alla società in modo sostenibile.

Ricercatrice presso l’Istituto Italiano di Tecnologia, è a capo del gruppo Event-Driven Perception for Robotics, con l’obiettivo di applicare l’approccio ingegneristico “neuromorfo” alla progettazione di piattaforme robotiche come tecnologia abilitante verso la progettazione di macchine autonome. 

Tavola rotonda – Dialogo con il moderatore 

Modera l’incontro: Giuliano Greco, IIT, head of communication and external relations

L’evento è gratuito e si tiene in presenza presso la sede di Condiviso.

Di seguito il link per la prenotazione https://www.eventbrite.it/e/445896527517

Per maggiori informazioni scrivere a info@condiviso.coop

Condiviso ha realizzato la parte grafica e le illustrazioni del report annuale 2022 di Cooperatives Europe, l’organizzazione internazionale che rappresenta il sistema cooperativo in Europa.

La collaborazione di Condiviso con Cooperatives Europe è iniziata nel 2017 con la creazione di una immagine coordinata efficace (logo, grafiche, sito, layout dei materiali della comunicazione…), e da allora ci occupiamo della visual identity di questo importante rappresentante europeo.

Il report prende in considerazione il periodo giugno 2021 – maggio 2022, e racconta gli sforzi di Cooperatives Europe per sostenere e promuovere le cooperative in Europa e nel mondo. Per questo progetto abbiamo deciso di utilizzare un’immagine colorata, giovane e dinamica, che rispecchi i temi al cuore del modello cooperativo: partecipazione, democrazia, etica e cura delle persone.

 

“Il racconto entusiasmante di chi, giorno dopo giorno, narra delle ricerche, dei risultati, delle vicende professionali e personali di tanti ricercatori e manager dell’IIT”

Si presenta così il primo numero del magazine IIT OpenTalk che abbiamo realizzato insieme alla Direzione Comunicazione e Relazioni Esterne dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT). Un viaggio fatto di articoli, interviste, rubriche e testimonianze del lavoro svolto e raccontato dai ricercatori dell’IIT, con lo scopo di offrire ai lettori la possibilità di addentrarsi nel mondo della divulgazione scientifica.

Grazie al lavoro degli scienziati di IIT e, in particolare, del nuovo Direttore Scientifico Giorgio Metta e del Direttore Responsabile della Comunicazione Claudio Rossetti, che hanno trasformato in parole i risultati delle loro ricerche, il magazine ci trasporta, solo per citare alcuni articoli, dal “Bilancio 2019: migliorano i risultati. Cambio al vertice nel segno della continuità”, un’intervista a Gabriele Galateri di Genola, per comprendere i recenti cambiamenti all’interno dell’istituto; passando per “L’impegno nella ricerca farmacologica per sconfiggere le malattie rare, di Francesca Pasinelli, e ancora “Essere scienziato ai tempi del Coronavirus, con Arianna Traviglia, oppure “Genova modello per il paese, un’intervista al sindaco di Genova Marco Bucci, fino a “Plastica: usare con cautela. Il lavoro del laboratorio Smart Materials di IIT”, di Athanassia Athanassiou, “L’Italia e l’Europa in corsa per i nuovi farmaci anti-Covid”, con Tiziano Bandiera; per concludere poi con “Quello che gli occhi non vedono: storia di un pezzo di vetro e dell’arcobaleno” di Alberto Diaspro, per addentrarsi nel mondo della microscopia.

Per questo bellissimo progetto, una collaborazione stimolante, di cui andiamo orgogliosi, ci siamo occupati di progettazione grafica, illustrazione, impaginazione ed editing.

Guarda il video

Ricibo

Condiviso ha ideato e realizzato un video/animazione per raccontare cosa fa Ricibo, uno dei progetti più interessanti che sono stati realizzati a Genova.

RICIBO è un progetto di RETE cittadino per il recupero e ridistribuzione eccedenze alimentari a fini di solidarietà sociale nel territorio del Comune di Genova che intende realizzare una PIATTAFORMA INTEGRATA di tutti i progetti/azioni esistenti allargandone quanto possibile il campo di azione sul territorio cittadino.  Un vero e proprio sistema ibrido unico pubblico/provato/profit non profit che punta a una città a spreco zero.

Shooting Pack Esselunga

Dal 2010, Silvia Badalotti realizza foto per le confezioni dei prodotti Esselunga.

Si tratta di una professione nella professione, per la quale sono necessarie una serie di conoscenze specifiche assai complesse, indispensabili per poter realizzare l’immagine fotografica di un alimento. La perfezione e la qualità che il prodotto deve comunicare passa solo dalle mani sapienti del food stylist e del fotografo.

Esselunga (ph. Silvia Badalotti – Nest)

Fotografare il food

Fotografare il food

Clienti: Esselunga, San Pellegrino, Pavesi

L’arte della food photography  è considerata una delle più difficili tra le specialità della fotografia: come dicono gli adepti “se sai immortalare il cibo, allora puoi fotografare ogni cosa!”

Le foto di cibo sono scattate con l’intento di trasmettere un senso di freschezza e naturalezza, altre il calore di una tazza di tè caldo, altre la sofisticatezza e la complessità di un piatto di alta cucina.

La maggior parte delle volte il lavoro del fotografo di food viene affiancato da una importantissima figura professionale che si chiama Food Stylist: colui che, armato di pinzette, vernici o colla, rende il cibo irresistibilmente bello e appetitoso.

Rolling Stone

Rolling Stone Italia nasce con delle caratteristiche peculiari: è una rivista patinata di grande formato, dedica grande spazio alla celebrazione di miti del rock e altrettanto a quelle che considera giovani promesse o talenti.

Si occupa di arte e cultura di massa, e ha sempre un’ampia sezione dedicata a diversi stili di vita, definiti per qualche motivo, e in base allo spirito con il quale sono vissuti, rock & roll (Rock & Roll Style). Pubblica numerosi servizi fotografici e/o di moda e si mostra particolarmente attenta alla veste grafica.

Rolling Stone Italia ha pubblicato alcuni degli speciali storici di RS USA: I 50 momenti più importanti della storia del rockI 500 migliori album di tutti i tempi e l’edizione italiana dello speciale celebrativo uscito in occasione della 1000ª copertina americana.

Per questo numero sono passati da Genova per scovare i migliori talenti underground e questo che segue è una parte del servizio fotografico che ho realizzato per loro.

Realizzazione illustrazioni

La realizzazione di illustrazioni per la creazione di storie è un lavoro complesso che ha bisogno di molte competenze. Un modo efficace per comunicare con l’arma migliore. La creatività.

Illustrazione Tommaso Basilici

L’illustrazione è una modalità straordinaria per raccontare. Disegnare una storia, una attività, una persona, significa trasferire in una immagine i contenuti e i significati più importanti che si intendono comunicare.

Per raccontare e parlare con le immagini  non è solo necessaria una abilità tecnica e artistica, ma occorre una conoscenza e una comprensione della finalità del messaggio e costruirlo con lo stile adeguato.

Say Pepsi, please
Legambiente

Beni comuni, economia circolare, rigenerazione urbana, energia pulita. Legambiente e Legacoop, nell’ambito del progetto sulle cooperative di comunità, hanno curato un cofanetto di quattro pubblicazioni sui temi più attuali ed interessanti legati all'”economia alternativa” per una maggiore consapevolezza nell’utilizzo delle risorse.

I. Beni pubblici, valori comuni | Dal patrimonio ferroviario ai beni demaniali: le opportunità per lo sviluppo locale, gli strumenti e le buone pratiche Leggi

II. Futuro green. La sfida in comune | Le filiere economiche della sostenibilità ambientale nei territori delle aree interne Leggi

III. Rigenerare le città | Periferie e non solo. Numeri, proposte e strumenti per intervenire nelle grandi aree urbane. Creando comunità Leggi

IV. Energie libere | L’autoproduzione e la distribuzione di energia da fonti rinnovabili: la risposta delle comunità locali ai cambiamenti climatici Leggi

Può un bene pubblico, nella sue varie declinazioni possibili, diventare l’asset di un nuovo modello di sviluppo? A quali condizioni e con quali obiettivi?

Le proposte che cercano di dare una risposta a questi interrogativi presuppongono un sempre maggiore coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali e riguardano la gestione di alcuni beni demaniali come ad esempio le ferrovie storiche dismesse; il turismo consapevole degli alberghi diffusi, dei parchi e dei cammini storici; il fenomeno delle social street e del co-housing; l’autoproduzione e la distribuzione di energia da fonti rinnovabili e altro ancora.

Condiviso ha curato il progetto grafico e l’editing delle guide.

Instagram

GIORNATA DEDICATA A INSTAGRAM (LIVELLO BASE)

Per informazioni e iscrizioni, scrivi a info@condiviso.coop oppure telefona al numero 010 8568340.

DATA
Sabato 28 gennaio 2017

DURATA

6 ore / 10.00-13.00 e 14.00-17.00

DESTINATARI

Il corso si rivolge sia agli appassionati di fotografia che ai responsabili comunicazione, relazioni esterne e commerciali di piccole e medie aziende, associazioni, enti e cooperative, e a tutti coloro che sono coinvolti in attività di comunicazione e pubbliche relazioni.

PARTECIPANTI

15/20 persone

OBIETTIVI

Acquisire una migliore conoscenza di instagram, imparare a gestire in modo strategico un account business con obiettivi di marketing, conoscere meglio le basi della fotografia per la pubblicazione online. Sono previsti momenti teorici, case study e un minicontest pratico.

MATERIALE

Slide e linkografia

ATTESTATI

Attestato di partecipazione

CREDITI FORMATIVI

Il corso è accreditato con l’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della Provincia di Genova e conferisce 6 CFP

PROGRAMMA

Mattina 10:00/13:00 – Modulo1:

  • Instagram e gli altri social: un pò di numeri
  • Business page e Profilo personale: differenze e usi
  • 4 best practice per gestire in maniera efficace un account instagram business:
    look riconoscibile e creativià, taggare responsabilmente, generare leads coinvolgendo, controllare i competitor
  • Gestire account e pubblicazione con Hootsuite
  • Advertising
  • Esempi di account di successo

Pomeriggio 14:00/17:00 – Modulo2:

  • Influencer: chi sono e cosa fanno
  • Case history: profili Condiviso e MioMio.bio
  • Mini contest per la buona riuscita di uno scatto da postare.
    Ad ogni partecipante verrà consegnato lo stesso oggetto da fotografare con il proprio smartphone.
  • Visione condivisa degli scatti prodotti e commenti finali

DOCENTI

Silvia Badalotti, Condiviso – Fotografia e comunicazione visuale

43 anni, Diplomata allo IED. Da 20 si occupa di immagine e fotografia ed ha collaborato con le più importanti testate italiane e internazionali. Vincitrice nel 2011 del Premio Cool-Book della Associazione Nazionale Fotografi durante la Milano Fashion Week.

Simona Barbera – Comunicazione strategica e Social Media

31 anni, lavora da 6 anni nel mondo della comunicazione sul web aiutando PMI, PA e strutture ricettive a promuoversi utilizzando le nuove tecnologie digitali. Organizza corsi di formazione per la gestione strategica dei social network (in particolare Facebook) e la scrittura per il web.

ISCRIZIONI
La quota di iscrizione è di 80€+IVA.
50€+IVA per gli iscritti all’Ordine degli Architetti, per coloro che hanno già partecipato al corso
MARKETING, WEB E SOCIAL MEDIA e per i soci e dipendenti di associazioni no-profit e cooperative iscritte a LegaCoop Liguria.
Nel caso di iscrizioni di gruppo, una quota è intera e le restanti a 50€ + IVA.
Per informazioni e iscrizioni, scrivi a info@condiviso.coop oppure telefona al numero 010 8568340.

Crowdfunding

Il crowdfunding, letteralmente “raccolta di fondi da una massa di persone”, è un modo di finanziare un progetto, per lo più tramite internet, attraverso piccoli contributi di gruppi molto numerosi che condividono un medesimo interesse oppure intendono sostenere un’idea innovativa.

Chi vuole sostenere un progetto, può farlo con un pledge (un impegno a investire una somma) e, se il progetto riesce a raccogliere abbastanza pledge entro il tempo limite, ogni sostenitore (backer) si vedrà addebitare la somma per cui si è impegnato e riceverà i prodotti (reward) che ha scelto. Se il progetto non raggiunge l’obiettivo, nessuno spende un soldo.

Kickstarter, ad esempio, è una piattaforma internazionale di crowdfunding per progetti creativi e innovativi, che sinora ha contribuito a finanziare oltre 100mila progetti in tutto il mondo per un totale di quasi 3 miliardi di dollari raccolti.

Il progetto MIOMIO, nato all’interno di Condiviso, è online proprio su Kickstarter ed è stato premiato dallo staff della piattaforma con il riconoscimento di “Project we love”, riservato ai progetti più promettenti e ben realizzati.

Campagna di crowdfunding

Crowdfunding: un progetto italiano nato all’interno di Condiviso sbarca in America!

CREATIVO

MIOMIO è un progetto creativo che propone abiti per bambini in cotone e canapa biologici, interamente prodotti in Italia, con un processo sartoriale artigianale di alta qualità.

Un progetto attento alla sostenibilità ambientale, culturale ed economica, alla provenienza dei materiali e al benessere delle persone che li lavorano.

DAL BASSO

Abbiamo deciso di lanciare MIOMIO tramite la piattaforma internazionale di crowdfunding Kickstarter, perché ci piace l’idea della produzione dal basso e il meccanismo del crowdfunding (grazie al quale si può sapere in anticipo quanti e quali oggetti produrre, senza inutile spreco di materiali) è perfetto per il questo progetto. Kickstarter è un serbatoio di idee grandi e belle e di innovazione.

ETICO

MIOMIO propone capi morbidi, amici dell’ambiente, atossici e confezionati a mano in Italia, secondo una filosofia che è il contrario della produzione in serie.

Sappiamo che per avere la possibilità di acquistare abbigliamento a buon mercato, come il fashion system ci ha ormai abituato, i veri costi economici e sociali sono interamente sulle spalle dei paesi poveri che contribuiscono al processo produttivo senza beneficiare dei reali proventi. Per questo abbiamo scelto di impostare il progetto MIOMIO sulla filiera corta oltre che sul biologico: stile italiano prodotto interamente in Italia, da artigiani locali, al giusto prezzo.

ITALIANO

Il design della prima collezione MIOMIO è studiato con cura, con il duplice obiettivo di ricercare uno stile originale e la massima comodità (i nostri modelli sono totalmente senza cerniere, bottoni o altre parti dure). E, soprattutto, nessun logo in vista.

Ogni capo MIOMIO è un pezzo unico, confezionato a mano in una piccolo sartoria artigianale del centro storico di Genova: lavoriamo con lentezza e produciamo solo piccole quantità su ordinazione.

SOLIDALE

Il progetto MIOMIO sostiene inoltre CIAI Equity Cambogia, che si occupa della prevenzione della mortalità materno-infantile nelle aree rurali.

Per ogni abito venduto, 2 euro andranno all’organizzazione per i programmi di sostegno alla maternità.

Dal 1968, CIAI ha aiutato oltre 20mila bambini e 10mila adulti a combattere malattie pediatriche e malnutrizione e a diminuire la mortalità materno-infantile.

Cnsat

Costruire un’immagine coordinata e coerente con la propria attività è molto complesso, soprattuto in alcuni settori per i quali il posizionamento di mercato, fino a pochi anni fa, era quasi esclusivamente una rendita di posizione o l’effetto di pubbliche relazioni dirette. Oggi i mercati e la complessità della comunicazione rendono indispensabile una costruzione di identità (sia dell’azienda sai del prodotto/servizio) molto forte.  Chi ha una grande storia o una grande qualità deve dirlo nel modo più efficace, semplice e veloce possibile. Spesso non servono nemmeno troppe parole.

CNSat

Cooperative Europee

Cooperatives Europe è l’associazione intersettoriale che rappresenta le cooperative europee. Si è affidata a Con÷ per rinnovare la sua immagine coordinata incluso il logo

Lighting Design

LE FORMAZIONI DI CONDIVISO

3 LIGHTING DESIGN WORKSHOP: URBAN LIGHTING, LUCE PER L’ARTE, LIGH PAINTING

Dall’1 al 30 Aprile 2016

La figura professionale del lighting designer sta diventando sempre più importante poiché lo studio sapiente dell’illuminazione permette la valorizzazione di qualsiasi spazio e architettura. Grazie alla collaborazione con professionisti che da anni svolgono questo mestiere, proponiamo 3 differenti workshop per imparare a progettare la luce in modo intelligente.

Per questo primo ciclo di inscontri ci siamo concentrati su urban lighting, luce per l’arte e light painting.

WORKSHOP 1 | URBAN LIGHTING

1, 2, 3 aprile 2016

Tre giorni full-immersion per imparare a progettare la luce

Lo workshop, condotto da light designer professionisti, è rivolto a laureati, studenti o professionisti che desiderano avvicinarsi al mondo dell’illuminotecnica o che vogliano approfondire e perfezionare le conoscenze già acquisite nel campo della luce.

Lo workshop consiste nell’imparare ad elaborare un progetto illuminotecnico di uno spazio urbano reale,  attraverso lo sviluppo delle varie fasi progettuali, dal concept alla presentazione finale.

La partecipazione allo workshop consentirà di apprendere, aggiornare e implementare innovativi concetti in campo tecnologico a livello teorico e pratico, approfondendo la conoscenza di materiale illuminotecnico e delle nuove tecnologie LED.

Il progetto avrà come luogo di studio uno spazio nell’area del Porto antico.

Lo workshop prevede un minimo di 6 posti. Iscrizioni fino ad esaurimento posti.

Alla fine degli incontri sarà rilasciato un attestato di partecipazione.

PROGRAMMA

Venerdì 1 aprile 2016

ore 09:00 – 21:00

09:00 | Accoglienza e presentazione workshop.

09:30 | La figura professionale del light designer.

10:30 | Coffe Break.

11:00 | Case history progettuali.

12:20 | Metodologia progettuale.

13:00 | Pausa pranzo.

14:30 | Classificazione e qualità cromatiche delle sorgenti luminose. Led e nuove tecnologie. Gli apparecchi d’illuminazione: caratteristiche e parametri di scelta.

17:00 | Sopralluogo diurno.

18:00 | Pausa.

20:00 | Sopralluogo notturno.

Sabato 2 aprile 2016

ore 09:00 – 18:00

09:00 | Divisione in gruppi di lavoro

09:45 | Elaborazione concept del progetto illuminotecnico.

13:00 | Pausa pranzo.

14:30 | Elaborazione del progetto.

18:00 | Chiusura lavori.

Domenica 3 aprile 2016

ore 09:00 – 18:00

09:00 | Elaborazione del progetto

13:00 | Pausa pranzo.

14:30 | Elaborazione del progetto.

16:30 | Presentazione dei progetti

18:00 | Aperitivo di chiusura lavori e consegna degli attestati.

Ogni partecipante dovrà essere munito di proprio PC.

WORKSHOP 2 | LUCE PER L’ARTE

15, 16, 17 aprile 2016

Tre giorni full-immersion per imparare a progettare la luce per gli allestimenti espositivi.

Lo workshop, condotto da light designer professionisti, è rivolto a laureati, studenti o professionisti che desiderino avvicinarsi al mondo dell’illuminotecnica o che vogliano approfondire e perfezionare le conoscenze già acquisite nel campo della luce.

Lo workshop consiste nell’imparare ad elaborare un progetto illuminotecnico di una esposizione d’arte, attraverso lo sviluppo delle varie fasi progettuali, dal concept alla presentazione finale.

La partecipazione allo workshop consentirà di apprendere, aggiornare e implementare innovativi concetti in campo tecnologico a livello teorico e pratico, approfondendo la conoscenza di materiale illuminotecnico e delle nuove tecnologie LED.

Il progetto avrà come luogo di studio alcune sale del Museo dell’Accademica Ligustica di Belle Arti di Genova.

Lo workshop prevede un minimo di 6 posti e un numero limitato di disponibilità.

Alla fine degli incontri sarà rilasciato un attestato di partecipazione.

PROGRAMMA

Venerdì 15 aprile 2016

ore 09:00 – 18:00

09:00 | Accoglienza e presentazione workshop.

09:30 | La figura professionale del light designer in ambito museale.

10:30 | Coffe Break.

11:00 | Case history progettuali.

12:20 | Metodologia progettuale.

13:00 | Pausa pranzo.

14:30 | Classificazione e qualità cromatiche delle sorgenti luminose. Led e nuove tecnologie. Gli apparecchi d’illuminazione: caratteristiche e parametri di scelta.

17:00 | Sopralluogo.

Sabato 16 aprile 2016

ore 09:00 – 18:00

09:00 | Divisione in gruppi di lavoro

09:45 | Elaborazione concept del progetto illuminotecnico.

13:00 | Pausa pranzo.

14:30 | Elaborazione del progetto.

18:00 | Chiusura lavori.

Domenica 17 aprile 2016

ore 09:00 – 18:00

09:00 | Elaborazione del progetto

13:00 | Pausa pranzo.

14:30 | Elaborazione del progetto.

16:30 | Presentazione dei progetti

18:00 | Aperitivo di chiusura lavori e consegna degli attestati.

Ogni partecipante dovrà essere munito di proprio PC.

WORKSHOP 3 | LIGHT PAINTING

Tra luce e foto

29, 30 aprile 2016

Due giorni full-immersion per conoscere ed approfondire la tecnica del Light Painting

Il Light Painting è una particolare tecnica fotografica che si basa sul semplice utilizzo di una sorgente luminosa (torcia, candela, scintille, fibra ottica ecc.) con cui, durante una lunga esposizione, si possono creare immagini sorprendenti o “dipingere con la luce” vari elementi durante lo scatto di una fotografia.

Il Light Painting è a tutti gli effetti una forma d’arte che scaturisce da una tecnica fotografica utilizzando  un tempo di posa molto lungo che impressiona tracce luminose (già nel 1889, in modo del tutto casuale, vennero impresse in un’immagine fotografica da Étienne-Jules Marey e Georges Demeny). Del secolo scorso ci rimangono interessanti testimonianze come, ad esempio, quelle di Man Ray e Gjon Mili (che immortalò Pablo Picasso in una serie di meravigliosi segni luminosi). In seguito molti altri artisti si sono cimentati con tecniche sempre più entusiasmanti in questa forma d’arte. Con le nuove tecnologie gli artisti che “dipingono con la luce” si sono moltiplicati fino a formare una vera e propria corrente che annovera artisti di tutto il mondo.

Il Light Painting, utilizzato sovente nello Still Life, trova oggi spazio in moltissimi generi fotografici impiegati in pubblicità. La città, di notte, può diventare una tavolozza dove “dipingere” con la luce!

Il corso è rivolto a chiunque abbia già delle nozioni di base di fotografia. È necessario possedere una fotocamera Reflex (ma anche compatta o mirrorless), di qualunque tipo (sia di livello professionale, sia amatoriale) ovvero una fotocamera compatta con la possibilità di operare in manuale ed essere muniti di un treppiede fotografico.

Durante il corso, dopo la parte teorica introduttiva, verranno realizzate immagini di Still Life e ritratti in interno, per proseguire con un’uscita in notturna nell’area dell’EXPO di Genova.

La disponibilità dello workshop è di soli 9 posti.

Alla fine degli incontri sarà rilasciato un attestato di partecipazione.

PROGRAMMA

Venerdì 29 aprile 2016

ore 17:00 – 24:00

Accoglienza e presentazione workshop.

Il light painting e la sua evoluzione artistica.

Attrezzatura di base per scatti in interno.

Metodologia e tecnica di ripresa in posa B.

Le nuove tecnologie e il Light Painting.

Esercitazioni di scatto in interno: Still Life e ritratti.

Sabato 30 aprile 2016

ore 16:00 – 24:00

Valutazione e discussione degli scatti in interno.

Tecnica del Light Painting in esterno e attrezzatura di base.

Tecniche creative e dinamiche.

Aperitivo.

Esercitazioni di scatto in esterno.

Ogni partecipante dovrà essere munito di propria macchina fotografica e cavalletto.

DOCENTI

Luca Carrà (workshop 3)

Luca Carrà è un ingegnere. In seguito all’incontro con il fotografo Alberto Terrile inizia a dedicarsi alla fotografia creativa realizzando opere di Light Painting.

Attraverso questa tecnica affascinante, bizzarra e a suo modo misteriosa esprime il suo senso artistico della fotografia digitale, creando ambientazioni e scatti surreali grazie alla sperimentazione di nuove tecniche approfondendo con passione aspetti e soluzioni innovative con l’ausilio di luci a led, torce, fuoco e strumenti self made.

In questi ultimi anni ha realizzato opere uniche, irripetibili e soprattutto non manipolate da tecniche di foto ritocco, che lo hanno portato a ricevere diversi premi: Primo classificato nell’edizione Giardini di Plastica 2013 e per Scatti da Favola 2015 del Premio Andersen di Sestri Levante, con la rivisitazione della fiaba di “Pollicino”.

Ha collaborato con l’Accademia Ligustica delle Belle Arti di Genova in occasione dell’evento di Rai Radio2 – M’illumino di meno 2014 e con Luce all’alba svoltasi a dicembre 2015.

Con l’Associazione L’Altra Via sta sviluppando il progetto L’altra Luce che prevede di realizzare opere luminose nel centro storico di Genova nel quadro di un progetto di recupero e valorizzazione inserito in un percorso fotografico più ampio che vede Genova, al centro di un racconto luminoso che la ritrae e racconta dei suoi quartieri e zone più intime.

Liliana Iadeluca (workshop 1,2,3)

Dopo gli studi al D.A.M.S. di Bologna, all’inizio degli anni ’80 si specializza nella luce per lo spettacolo. Nel 1995, individuando le potenzialità espressive della luce, fonda Archiluce Lighting Design, studio di progettazione e consulenza illuminotecnica, che coniuga tecnica e creatività operando in contesti relativi all’arte, all’architettura e alla scenografia urbana.

Da molti anni è docente di Light Design e di Illuminotecnica presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, l’Accademia Albertina di Torino e l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova. Promotrice di eventi sul tema della luce e del risparmio energetico in Liguria e a Milano, collabora con Rai Radio2 per molte edizioni di M’illumino di meno. Da alcuni anni si dedica anche al Light Painting, collaborando con artisti di livello internazionale in eventi di forte impatto visivo con i quali sperimenta per la prima volta in assoluto una nuova applicazione di Light Painting in realtime per il lancio del nuovo orologio Tissot al Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano (guarda il video). Sito web: www.archilucedesign.com

Stefania Toro (workshop 1,2)

Si laurea in Architettura nel 2003 con una tesi sull’illuminazione scenografica urbana e in seguito si trasferisce a Parigi presso lo studio di lighting design “Light Cible” di Louis Clair in qualità di referente per concorsi e progetti illuminotecnici di scala internazionale. Al rientro in Italia, nel 2005, intraprende l’attività di libero professionista offrendo consulenza di light design a diversi studi di architettura e inizia un sodalizio di collaborazione con lo studio Archiluce Lighting Design in qualità di progettista. Dal 2007 fa parte dello studio SanLorenzo21_architettura e lighting design.  Nel 2014 fonda, insieme ad altri 9 soci, Condiviso, rete di aziende e professionisti che offre servizi alle imprese e a chi vuole trasformare idee in business.

Dal 2016 fa parte del direttivo di ADI Liguria. Sito web: Sanlorenzo21

COSTI

Urban lighting – 1,2,3 aprile € 375,00

Luce per l’arte – 15, 16, 17 aprile € 375,00

Light Painting – 29, 30 aprile € 195,00

I costi dei singoli workshop sono al netto dell’iva e comprensivi di:

–  Documentazione tecnica
– Attestato di partecipazione
– Coffee break e aperitivo finale

ISCRIZIONI

L’iscrizione dovrà essere regolarizzata inviando alla segreteria organizzativa copia dell’avvenuto versamento del 50% della quota. Il restante 50% dovrà essere saldato il primo giorno dello workshop. I versamenti vanno effettuati sul seguente conto corrente bancario: IBAN: IT29V0501801400000000177136

Causale: WORKSHOP_LIGHTING_DESIGN N°…..

Per informazioni ed iscrizioni info@condiviso.coop – tel.+39 010 8568 340

Scarica programma URBAN LIGHTING

Scarica programma LUCE PER L’ARTE

Scarica programma LIGHT PAINTING

Fotografia

LE FORMAZIONI DI CONDIVISO

4 PHOTO MASTERCLASS: STILL-LIFE – MODA – FOOD – REPORTAGE

dal 7 al 29 maggio 2016

La fotografia commerciale contemporanea è uno strumento di comunicazione universale ed è divenuta fondamentale per la divulgazione di qualsiasi contenuto. Per questo proponiamo un ciclo di incontri suddivisi in 4 masterclass, per conoscere i segreti della fotografia professionale attraverso il lavoro di 4 importanti fotografi italiani. Ogni corso avrà un approccio orientato alle attuali tendenze della comunicazione per immagini per permettere a tutti i partecipanti di intraprendere la professione attraverso la creatività e la conoscenza dell’arte fotografica in 4 fondamentali ambiti lavorativi: still life, moda, food e reportage.

METODOLOGIA

Ogni masterclass ha una struttura suddivisa in 3 parti.

1a PARTE
Fornisce gli strumenti base per comprendere il linguaggio fotografico attraverso l’analisi storica, per fare acquisire le competenze critiche necessarie per una migliore comprensione dell’immagine fotografica.

2a PARTE
Attraverso la proiezione di alcuni lavori si analizzeranno le varie fasi che costituiscono un progetto fotografico su commissione. Essere in grado di seguire questo percorso è parte fondamentale della professione del fotografo.

– Come costruire una storia attraverso un’idea e il suo sviluppo.

– Gestione dello studio fotografico e/o scelta della location.

– Conoscenza dei partner e dei collaboratori.

– Rapporto con il cliente, le agenzie fotografiche e le figure professionali che concorrono alla buona riuscita del servizio fotografico.

– Fase finale di editing, postproduzione e presentazione.

3a PARTE
I partecipanti avranno l’opportunità di fare visionare i propri lavori per condividere pareri e suggerimenti da parte dei relatori.

RELATORI

SILVIA BADALOTTI – STILL-LIFE

Il lavoro di Silvia Badalotti è di assoluta originalità e caratterizzato da uno studio personale nella realizzazione di immagini che ha saputo trasformare in una vera e propria produzione di valore artistico. Per questo i lavori di carattere commerciale sono spesso affiancati da collaborazioni artistiche con fondazioni e case editrici. È una fotografa di talento, dotata di una notevole capacità di composizione ed è maniacale nella sua ricerca culturale. Per il carattere della sua produzione fotografica, si occupa abitualmente della totalità della realizzazione delle immagini: dalla ricerca di stile, alla composizione, fino all’elaborazione del ritocco digitale. Dal 1992 collabora con le principali testate italiane ed internazionali. I suoi lavori si possono apprezzare su riviste come Vanity Fair, Wired, Riders, Class, Elle, Vogue Giappone, Vogue Russia e CartierArt della Fondazione Cartier di Parigi. Contemporaneamente realizza campagne pubblicitarie con importanti agenzie quali JWT, McCann Erickson Worldwide e Ogilvy, Publicis e con alcuni brand italiani: Prada, Tod’s, Gucci, Roberto Cavalli, S.Pellegrino, Bulgari. Nel 2006 viene chiamata dalla Fondazione Cartier assieme a dieci fotografi tra i quali Duglas Kirkland, Jean Larivère, Peter Lippmann, Maurizio Galimberti e Stephen Roach per un numero speciale di CartierArt – Parigi. Il suo lavoro è apprezzato a livello internazionale e nel 2011 vince il Cool-Book, premio conferito dall’Associazione Nazionale Fotografi Professionisti durante la settimana della Moda a Milano. Dal 2015 è Art Director in Condiviso.coop.

Silvia Badalotti website

MATTEO FELICI – MODA

Nasce a Milano, dove si laureo in architettura. Il suo interesse per la fotografia non nasce da piccolo, prendendo per caso in mano una macchina fotografica, ma durante le lezioni di fotografia alla facoltà di architettura. Le foto delle architetture, pulite e geometriche, surreali, come sospese nel tempo, lo studio delle composizioni, lo hanno affascinato e spinto ad approfondire questo mondo. Il passaggio alla fotografia di moda è stato un passo che è venuto abbastanza naturale: “cerco sempre di fondere assieme nella foto la location, il modello e l’outfit, per ottenere un’immagine pulita ma fortemente comunicativa.” Brand: Corneliani, Leitmotiv, Tropiano, Geox, Herno Pubblicazioni: Fashionisto, Fucking Young, Risbel, Book Moda Man e Book Moda Woman.

Matteo Felici website

AGENZIA: Mandala

MAURO TURATTI – FOOD

Evoluzione,  creatività, concretezza e poliedricità. Queste sono le parole che meglio contraddistinguono Mauro Turatti, fotografo milanese che si è affacciato al mondo della fotografia pubblicitaria da giovanissimo. Con anni di esperienza alle spalle e all’attivo molte campagne nazionali ed internazionali, Mauro è ora uno dei fotografi più apprezzati in quest’ambito. Nel 2010 fonda, con Mattia Giani, Hyperactive Studio, una struttura moderna con un team caratterizzato da differenti professionalità, che si avvale delle più avanzate tecniche di post produzione e modellazione 3D/CGI per realizzare immagini pubblicitarie di alto livello. Flessibilità e competenze specifiche permettono di far fronte a qualsiasi tipo di richiesta creativa. In  anni di attività sono riusciti a raggiungere obiettivi importanti, ricevendo prestigiosi riconoscimenti come: “Young Lion Competition” Cannes, “Special Star” Mediastars, “Silver prize” ADCI, “Shortlist” ADCI. Hyperactive studio è rappresentato dalle più prestigiose agenzie fotografiche pubblicitarie in Italia, Francia, Turchia, Emirati Arabi, Brasile e Cina. Tra i loro clienti: Barilla, Esselunga, Buitoni, Alessi, Mulino Bianco, Lottomatica, Vodafone, Autogrill, Findus, Ikea, Mc Donald’s, Pavesi, Bonduelle, Ferrero, BMW

Hyperctivestudio

AGENZIA: Mandala

ERICA CANEPA – REPORTAGE

Fotogiornalista freelance. Passeggia per musei fin da tenera età, imparando il linguaggio delle immagini ancora prima delle parole. Si diploma in restauro di dipinti murali a Venezia e, dopo un’esperienza lavorativa nell’apprendimento interculturale, consegue un master in fotogiornalismo alla University of Westminster a Londra nel 2011. Si focalizza prevalentemente su progetti personali a lungo termine che raccontano la condizione umana attraverso l’osservazione della vita quotidiana. Il suo lavoro è stato pubblicato su National Geographic (USA), The Washington Post, Internazionale, Marie Claire (Australia), 6mois, La Stampa, Fanpage.it  Tante sono state le esposizioni dei suoi lavori, non solo in Italia ma anche in Europa come Londra e Germania.

Erica Canepa website

COSTI

Still-life – 7, 8 maggio € 260,00

Moda – 14, 15 maggio € 260,00

Food – 21, 22 maggio € 260,00

Reportage – 28, 29 maggio  € 260,00

I costi delle singole masterclass sono al netto dell’iva e comprensivi di attestato di partecipazione, coffee break, aperitivo finale.

INFO E ISCRIZIONI

L’iscrizione dovrà essere regolarizzata inviando alla segreteria organizzativa copia dell’avvenuto versamento del 50% della quota. Il restante 50% dovrà essere saldato entro il primo giorno del corso.

I versamenti vanno effettuati sul seguente conto corrente bancario IBAN: IT29V0501801400000000177136 (causale: MASTERCLASS_STILL_LIFE, MASTERCLASS_MODA, …)

Per informazioni ed iscrizioni masterclass@condiviso.coop – tel.+39 010 8568 340
Scarica il programma

Gli ecomoschettieri

Clean Up the World è un’iniziativa ambientale in cui i volontari di tutto il mondo ripuliscono, valorizzano e conservano i propri territori. Creata nel 1993 quando in Australia è diventata presto un’iniziativa di volontariato globale. Per quanto riguarda l’Italia, la campagna è organizzata dal 1994 da Legambiente sotto il nome di Puliamo il Mondo.

Costruire l’immagine di una iniziativa sociale è in primo luogo una grande responsabilità. Anche da questo infatti dipende la riuscita di una iniziativa che ha come obbiettivo la sensibilizzazione su un tema complesso e difficile come quello della gestione dei rifiuti. Soprattutto in Italia, infatti, paese nel quale questo settore è storicamente molto problematico, è assai difficile non cadere nel qualunquismo o nella sola, anche se doverosa, attività di denuncia. Per questo si è lavorato su un messaggio positivo ed ironico capace comunque di motivare coloro che avrebbero direttamente partecipato all’iniziativa: bambini, ragazzi, famiglie, scuole, associazioni territoriali e istituzioni.

Silvia Badalotti (Nest – Condiviso) e Simone Galbusera hanno realizzato le foto per la campagna pubblicitaria del 2004.