Visual identity, design, grafica, creatività.
Tra le competenze che mettiamo a disposizione dei nostri clienti per ogni esigenza grafica e di immagine ci sono logo design, naming, brand design, corporate design, concept pack, pack design, web design, creatività, campagne ADV, grafica e illustrazione

Cristiano Ghirlanda

Cristiano, cosa vuol dire essere l’Art Director di Condiviso?

Significa innanzitutto aver contribuito alla costruzione di un progetto a partire dalla sua nascita, con tutta la libertà che questo ti lascia e con tutti i rischi ai quali l’eccessiva libertà ti espone: la proverbiale paura del foglio bianco. Si è trattato di costruire l’immagine di chi, come Condiviso, la creazione dell’immagine la vende, e la storia del ciabattino con le scarpe rotte non ha mai funzionato veramente, infatti i ciabattini non esistono più.

Dunque, dividerei in due fasi il lavoro fatto: una prima parte che riguarda la creazione del brand, costituita inizialmente da una fase di studio e di ricerca di key history, fase nel quale un Art Director ha la responsabilità di trasformare un progetto di marketing e comunicazione in qualcosa di visibile sempre e ovunque, in principio attraverso una ricerca dei competitor, poi con la realizzazione di alcune visual identity di prova e, infine, con un lavoro di verifica della correttezza dell’immagine creata. Naming, logo, colori, font e grafica devono essere chiari, leggibili e riconoscibili in ogni strumento di comunicazione, dal social network al catalogo, dal sito web all’advertising. La seconda parte consiste in una sorta di lavoro militaresco: si deve tenere la barra dritta e seguire ostinatamente il progetto d’immagine costruito, altrimenti le cose non funzionano. Ovviamente il tempo cambia le cose e di conseguenza ci sono adeguamenti o scelte da fare, ma se un progetto è buono significa che è stato pensato previdentemente e alcuni passaggi programmati con largo anticipo. Una visual identity ben pensata perdura nel tempo almeno 5 o 10 anni, poi, forse, si può pensare ad un restyling.

Questo è il biglietto da visita di Condiviso: il lavoro che facciamo per noi lo facciamo anche per i nostri clienti, con le stesse regole e la stessa passione.

 

Puoi spiegare cos’è la visual identity e perché è così importante per un’impresa?

No, spiegarlo sarebbe tautologico. Si possono però fare degli esempi: se nel mio curriculum scrivessi che sono meccanico, clown, art director, istruttore di acquagym e promotore finanziario, tranne in rari e fortunati casi, metterei a disagio un responsabile delle risorse umane che vuole velocemente capire se sono il candidato che fa per lui e, a proposito di tautologia, è proprio la frase “tranne in rari casi” la più significativa, perché non si può pensare alla fortuna.

L’immagine di un’azienda permette in pochi secondi di dire ad una moltitudine la cosa più importante. È necessario programmare una comunicazione efficace, semplice, diretta e sempre riconoscibile che rimanga in testa: ogni volta che un’azienda si mostra, ogni volta che parla e che comunica deve mostrare la stessa immagine, altrimenti la perdiamo. Non mi piacciono i paragoni calcistici ma è come se una squadra entrasse in campo e ogni giocatore indossasse una maglietta di colore diverso. Non discuto sul fatto che potrebbe essere esteticamente molto bello, ma oggettivamente non si potrebbe giocare.

L’identità visiva, in buona sostanza, è questo: quell’insieme di forme e colori che comunicano chi sei prima ancora di incontrarti. Le persone che conosciamo le identifichiamo da lontano, per il loro incedere, per la loro struttura o per il modo di vestire, e le riconosciamo quando ci arrivano alle spalle perché ricordiamo il loro passo o il loro profumo. Queste sono cose naturali ma quando si comunica bisogna ricrearle artificialmente e rafforzale quanto più possibile, ne va dell’efficacia e della capacita della propria attività, qualunque essa sia: un prodotto o un servizio.

 

Quando un cliente ti chiede un nuovo logo per il suo brand, da dove prendi l’ispirazione? Come nasce l’idea per la sua realizzazione?

Dunque, è importante intendersi su una cosa: un creativo non è un artista e non è un esteta. La questione non è fare una cosa bella o brutta, ma bensì fare la cosa giusta. Il packaging di un prodotto, ad esempio, dice quasi tutto del suo posizionamento. Se la confezione è bella significa che è costoso, se è brutta significa che è economico (banalizzando). Di conseguenza, se il logo di un’impresa deve esprimere il posizionamento del proprio prodotto o della propria attività, non deve per forza essere bello, ma deve essere coerente, altrimenti esprime falsità sul proprio conto creando un problema etico ancor prima di un errore commerciale.

In ogni caso applico una prassi molto metodica. La prima cosa da fare è guardarsi attorno, che nel mio lavoro significa fare un’attività di ricerca su realtà simili, per cercare fonti d’ispirazione da cui “copiare”. Ovviamente non si replica mai nulla, ma l’ispirazione si cerca e si trova tra le cose intorno a noi, non seduti al buio circondati dal nulla. Significa andare in libreria, cercare su portali di riferimento (Pinterest ad esempio) per poi fare un lavoro con i propri colleghi, in modo da osservare il progetto da angolazioni diverse. Ogni lavoro al mondo è un lavoro di squadra che prende il via da ciò che già esiste. Il passo successivo prevede il lavoro creativo, fase in cui la sensibilità personale e le proprie capacità interpretative diventano soggettive. Infatti ogni professionista ha poi il suo carattere riconoscibile. Personalmente preferisco la costruzione di loghi le cui forme e i cui colori abbiano sempre una funzione e rispondano sempre alla domanda: “ma perché è fatto così?” Credo che questa sia la condizione per fare un lavoro giusto che rispetti la natura del cliente, il suo passato, i suoi obiettivi e che sia in grado di esprimere il valore da comunicare.

Ci è capitato di disegnare loghi per molte categorie diverse: culturali e sociali, alimentari, legate al mondo del lusso o dei servizi. In ognuno di questi casi il progetto è profondamente diverso ma il metodo è lo stesso. Ci sono poi un po’ di regole che, in quanto tali, sono fatte per essere disattese, ma che comunque dettano il gioco. Ad esempio i colori e le forme: l’azzurro è sinonimo di professionalità e competenza, il rosso è allarme, il verde è tranquillità, le forme arrotondate avvolgono, quelle spigolose sono dinamiche. Insomma, basta guardare i segnali stradali, il cui linguaggio è basico ma universale, per capire le funzioni base di ogni espressione visiva. È necessario lavorarci su e confrontarsi con il cliente per costruire proposte e definire un prototipo definitivo.

 

Per svolgere il tuo lavoro quali programmi utilizzi e quali sono le loro funzionalità?

Dipende. Personalmente il percorso che faccio è il seguente: prima di tutto sfoglio libri di settore o cerco online (ammetto che da ormai 15 anni la seconda opzione è di gran lunga la più gettonata) per sviluppare delle idee, poi ne parlo e mi confronto con i colleghi e, infine ma non per ultimo, inizio sempre il lavoro creativo con un foglio di carta e una penna a sfera. Gioco, disegno e cancello. Arrivato a questo punto perfeziono l’idea con i programmi classici del mestiere quali Illustrator, Photoshop, InDesign, After Effects, Premiere o XD, a seconda del progetto e del lavoro da svolgere. È già chiaro oggi che in un futuro breve ci saranno altri strumenti che agevoleranno di molto questo mestiere, ma non ho nessuna nostalgia del passato. La storia è così fatta: una volta per fare un’opera d’arte un’artista doveva avere anche nozioni di chimica per poter rompere, schiacciare e mischiare elementi per creare un colore bello e resistente partendo da pietre o terre. Poi sono arrivati i tubetti della Maimeri e, boom!, gli artisti hanno guadagnato un sacco di tempo che prima utilizzavano per imparare la chimica. Credo che l’innovazione sollevi dal dover perdere tempo nella specializzazione tecnica e aumenti il tempo a nostra disposizione per pensare. Secondo me è un bene, certo, dipende da cosa si pensa…

 

Torniamo indietro nel tempo, quali sono stati i progetti più importanti ai quali hai lavorato?

Nel particolare, a questa domanda non saprei proprio rispondere. Direi però che i progetti che preferisco sono quelli dove è possibile intervenire nella cura di tutti gli elementi della visual identity di un’azienda, sia perché è interessante per un creativo misurarsi con un’attività completa, sia perché anche il cliente ne vede i risultati.

 

Quale parte del tuo lavoro ti appassiona di più?

Mi piace disegnare. Qualsiasi cosa: un logo, un’illustrazione, la grafica di un libro o la grafica web. Mi piace farlo con qualsiasi cosa: una penna, un tablet, una penna grafica o un algoritmo, non mi importa. La parte più bella del lavoro è avere l’idea. Quando arriva è esaltante, anche se poi non ci cambi il mondo, ma è comunque bello crederci.

Coop.Ge

Il percorso di una cooperativa fortemente ancorata alla sua storia e ai suoi valori, capace al tempo stesso di innovare, crescere e guardare al futuro. 

Fondata nel 1976 per iniziativa di 9 lavoratori che decisero di rispondere alle esigenze del mercato creando una realtà cooperativa dedicata allo svolgimento di servizi di pulizia, oggi Coop.Ge conta oltre 900 soci lavoratori e festeggia i suoi 45 anni di attività mantenendo saldi i propri valori e guardando al futuro con spirito di innovazione e tanta voglia di crescere.

Oggi la cooperativa compie un ulteriore balzo in avanti grazie alla fusione per incorporazione con la cooperativa Tiemme – nata a Genova nel 2002 e specializzata in servizi di logistica. Una fusione che viene da lontano, le due cooperative collaborano insieme da anni e partecipano al consorzio Abaco insieme. “Una fusione che – nelle parole del neopresidente Alessandro Testa – non è una semplice somma tra due cooperative esistenti ma si prefigge di generare un effetto moltiplicativo con l’obiettivo di passare dagli attuali 23 milioni di euro di fatturato aggregato nel 2021 a 30 milioni nel 2023 e una posizione di leadership sul mercato, grazie ad una sempre maggiore sinergia tra i servizi di movimentazione e logistica, pulizie e facility management”.

“La cooperativa è stata in grado di crescere, anno dopo anno, grazie alla tenacia e all’impegno di tutti, sempre facendo un passo dopo l’altro. Il segreto è stata la grande collaborazione da parte delle persone che sono venute a lavorare con noi. Ci siamo tutti impegnati per andare avanti insieme – sostengono i fondatori Marco Testino, Giampietro D’Agostin, e Bruno Chiappini – perché non si cresce mai da soli. Oggi Coop.Ge rappresenta una delle realtà più importanti in Liguria per i servizi di facility management e logistica”.

In occasione dei 45 anni di attività e della fusione per incorporazione con Tiemme, Coop.Ge ha organizzato un evento privato – lunedì 19 settembre presso Villa Lo Zerbino, a Genova – che è diventato anche l’occasione per approfondire i temi della crescita e del posizionamento sul mercato. Alla tavola rotonda, hanno partecipato: Maurizio Conte, professore di economia politica dell’Università di Genova; Dora Iacobelli, direttrice di Coop Fond, il fondo mutualistico di Legacoop; Mattia Rossi, presidente di Legacoop Liguria e Alessandro Testa nuovo presidente di Coop.Ge. L’evento ha visto la partecipazione dell’Assessore allo sviluppo economico della Regione Liguria Andrea Benveduti.

È stato per noi un piacere supportare Coop.Ge in questo nuovo percorso di comunicazione attraverso i nostri servizi di consulenza nell’ambito dello sviluppo web, logo e immagine coordinata ed eventi corporate. Per la Cooperativa abbiamo realizzato il logo nuovo, essenziale e moderno che riprende dal precedente il concetto di sfera e unisce i cromatismi di Coop.Ge e Tiemme, la nuova immagine coordinata in grado di comunicarne i valori fondamentali e il nuovo sito web dalle linee essenziali e con immagini e foto proprie della Cooperativa che ritraggono i soci e i dipendenti, forza in essere di Coop.Ge.

Abbiamo anche partecipato all’organizzazione dell’evento corporate dedicato al festeggiamento dei 45 anni di attività di Coop.Ge e alla presentazione della nuova immagine coordinata e del nuovo sito web. Durante l’evento sono stati proiettati i video corporate da noi realizzati. Un’occasione importante per presentare l’azienda di oggi che prima non c’era, la nuova Coop.Ge.

il biscione

Condiviso ha curato l’immagine coordinata, lo sviluppo del sito web ed è stato di supporto nel restyling della comunicazione della Cooperativa sociale Il Biscione.

La Cooperativa Il Biscione è attiva sul territorio genovese e ligure dal 1981 e si occupa di progettazione, creazione e gestione di servizi rivolti alle persone. Il Biscione si riconosce nei valori della cooperazione sociale ed esprime attraverso i suoi innumerevoli servizi di solidarietà, mutualità e partecipazione.

Ci siamo occupati della creazione dell’immagine coordinata, ovvero di tutti quegli elementi grafico-visivi che comunicano, in modo armonioso e coerente, la Cooperativa e il suo lavoro.

In particolare, per questo progetto abbiamo prestato attenzione a creare un’immagine coordinata che fosse unica e chiara ma anche declinabile nei vari progetti e servizi di cui si occupa il Biscione. Per esempio, per il restyling del logo si è scelto di utilizzare una grafica multicolore, in modo che ogni colore fosse poi associato ad un singolo servizio.

La realizzazione e lo sviluppo del sito web dal punto di vista grafico hanno seguito coerentemente l’impostazione grafica generale, puntando sui colori, sull’immediatezza del messaggio e sulla scelta di fotografie – appositamente realizzate – che fossero in linea con lo spirito e i valori della Cooperativa. La progettazione del sito web e conseguentemente il suo sviluppo sono stati poi l’occasione per impostare la presentazione delle attività e dei servizi della Cooperativa e rafforzarne la presenza digitale attraverso la pubblicazione delle News e dei Progetti che il Biscione porta avanti.

Condiviso ha realizzato la parte grafica e le illustrazioni del report annuale 2022 di Cooperatives Europe, l’organizzazione internazionale che rappresenta il sistema cooperativo in Europa.

La collaborazione di Condiviso con Cooperatives Europe è iniziata nel 2017 con la creazione di una immagine coordinata efficace (logo, grafiche, sito, layout dei materiali della comunicazione…), e da allora ci occupiamo della visual identity di questo importante rappresentante europeo.

Il report prende in considerazione il periodo giugno 2021 – maggio 2022, e racconta gli sforzi di Cooperatives Europe per sostenere e promuovere le cooperative in Europa e nel mondo. Per questo progetto abbiamo deciso di utilizzare un’immagine colorata, giovane e dinamica, che rispecchi i temi al cuore del modello cooperativo: partecipazione, democrazia, etica e cura delle persone.

 

“Il racconto entusiasmante di chi, giorno dopo giorno, narra delle ricerche, dei risultati, delle vicende professionali e personali di tanti ricercatori e manager dell’IIT”

Si presenta così il primo numero del magazine IIT OpenTalk che abbiamo realizzato insieme alla Direzione Comunicazione e Relazioni Esterne dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT). Un viaggio fatto di articoli, interviste, rubriche e testimonianze del lavoro svolto e raccontato dai ricercatori dell’IIT, con lo scopo di offrire ai lettori la possibilità di addentrarsi nel mondo della divulgazione scientifica.

Grazie al lavoro degli scienziati di IIT e, in particolare, del nuovo Direttore Scientifico Giorgio Metta e del Direttore Responsabile della Comunicazione Claudio Rossetti, che hanno trasformato in parole i risultati delle loro ricerche, il magazine ci trasporta, solo per citare alcuni articoli, dal “Bilancio 2019: migliorano i risultati. Cambio al vertice nel segno della continuità”, un’intervista a Gabriele Galateri di Genola, per comprendere i recenti cambiamenti all’interno dell’istituto; passando per “L’impegno nella ricerca farmacologica per sconfiggere le malattie rare, di Francesca Pasinelli, e ancora “Essere scienziato ai tempi del Coronavirus, con Arianna Traviglia, oppure “Genova modello per il paese, un’intervista al sindaco di Genova Marco Bucci, fino a “Plastica: usare con cautela. Il lavoro del laboratorio Smart Materials di IIT”, di Athanassia Athanassiou, “L’Italia e l’Europa in corsa per i nuovi farmaci anti-Covid”, con Tiziano Bandiera; per concludere poi con “Quello che gli occhi non vedono: storia di un pezzo di vetro e dell’arcobaleno” di Alberto Diaspro, per addentrarsi nel mondo della microscopia.

Per questo bellissimo progetto, una collaborazione stimolante, di cui andiamo orgogliosi, ci siamo occupati di progettazione grafica, illustrazione, impaginazione ed editing.

Guarda il video

Cooperatives Europe

In occasione della presentazione del report annuale di Cooperatives Europe, l’organizzazione internazionale che rappresenta il sistema cooperativo in Europa, abbiamo realizzato il concept e le grafiche.

L’annual report include tutti i dati dell’anno appena passato e noi li abbiamo resi leggibili e di impatto attraverso immagini e infografiche, colori vivaci e una impaginazione dinamica.

Pixel al Pride

In occasione del Pride di Genova dello scorso giugno una simpatica illustrazione per i social della manifestazione.

Condiviso, oltre alle strategie per la comunicazione di impresa, realizza soluzioni grafiche creative e innovative.

Erse Ambiente

Collaborare con Erse è stato particolarmente dinamico perché è una realtà giovane ed innovativa, i cui contenuti, la complessità dei messaggi e dei servizi, ci hanno imposto la creazione di un logo e di una visual identity capace di esprime con originalità sia la rete di lavoro sia l’impegno e la passione delle persone: progetti di turismo ambientale, realizzazione di monitoraggi, pianificazione del territorio e progettazione sostenibile.

7p a co-op game on coops

Giochiamo con i 7 principi della cooperazione

7P è un gioco di carte semplice e veloce, coinvolgente e divertente ideato e realizzato dalla cooperativa genovese Demoelà, con la progettazione e il design di Condiviso.

Collaborando con gli altri giocatori contribuirai a creare una società migliore. Vincerete tutti se saprete organizzare al meglio il lavoro in forma cooperativa.

Il gioco presenta il valore dei 7 principi della cooperazione, raccontandoli in maniera creativa e innovativa. Il progetto è nato in collaborazione con Generazioni Legacoop per diffondere la conoscenza dei principi cooperativi tra i giovani e non solo.

Progetto Healthnic

Abbiamo curato l’ideazione e realizzazione della grafica e delle illustrazioni per il sito e le pubblicazioni di HEALTHNIC: un grande progetto europeo che promuove il coinvolgimento attivo di “individui provenienti da diversi contesti culturali in attività di gruppo come cucinare, comunicare, imparare l’ICT, al fine di supportate un processo di riconoscimento identitario e di rinforzo reciproco”.

Il progetto “HEALTHNIC: Healthy and Ethnic Diet for Inclusion” è stato finanziato dalla Commissione Europea, attraverso l’Agenzia Nazionale Greca I.KY. nell’ambito del Programma per la Cooperazione e l’Innovazione, Scambio di Buone Pratiche Erasmus+, Partenariati Strategici per l’Educazione degli adulti.

Riders Magazine

Riders Magazine. Un ritratto dello chef Lamantia, appassionato di moto d’epoca per un articolo pubblicato nel numero di luglio, e un progetto per una storia Jeep.

Consorzio Omnia

Fondato nel 2005 da cinque Cooperative Sociali di tipo B aderenti a LegaCoop Liguria, oggi il Consorzio Omnia conta al suo interno sette Cooperative per un totale di circa 1200 persone addette (tra soci e dipendenti) di cui il 40% appartenenti alle fasce deboli.

Condiviso ha seguito il Consorzio nell’aggiornamento del materiale grafico per la comunicazione del Consorzio e la presentazione delle Cooperative aderenti.

Auguri di Buone Feste

Auguri di buone feste dallo staff di CON÷. Trova la soluzione…

Coops4dev

I progetti di comunicazione internazionale, soprattutto se si tratta di impresa sociale o culturale, sono l’anima e il cuore di Condiviso. Coops4dev è uno di questi.

Nelle immagini alcuni esempi della grafica del pieghevole di presentazione.

Cliente: ICA, Cooperativeseurope.

Pubblicazioni di Cooperatives Europe

Realizzare una pubblicazione è un lavoro complesso e rigoroso: leggibilità, estetica e chiarezza del messaggio dipendono dall’impaginazione. La realizzazione di infografiche e illustrazioni aiutano in maniera immediata la comprensione del “mondo” che la pubblicazione rappresenta o racconta.

Cooperatives Europe realizza regolarmente diverse pubblicazioni: annual report, position paper. Per queste pubblicazioni, spesso tecniche e di difficile lettura, ci ha richiesto un approccio visivo che rendesse chiaro il contenuto prima ancora di leggerlo e approfondirlo.

AMIU - Fabbrica del Riciclo

Restyling immagine coordinata per Amiu – Fabbrica del Riciclo a Genova e proposta per nuovo logo.

La Fabbrica del Riciclo Amiu è un progetto teso a sviluppare il recupero delle risorse, attraverso il restauro di mobili e oggetti usati.

Salvaguardia per l’ambiente, ma non solo: alla Fabbrica del Riciclo i cittadini possono acquistare gli oggetti e i mobili usati tramite un’offerta libera (sulla base di un valore minimo già prefissato). Il ricavato è destinato a sostenere i progetti per il recupero sociale della Comunità di San Benedetto.

FemoBunker

FemoBunker è l’azienda che aiuta diportisti e armatori nelle operazioni di rifornimento carburante. Diventata in breve tempo una delle aziende più importanti del settore a livello mondiale, Femo Bunker nel corso degli anni ha sviluppato una particolare attenzione nei confronti dei combustibili a basso inquinamento, per consigliare i clienti sui migliori prodotti sul mercato, con un occhio al rispetto dell’ambiente.

La realizzazione dell’immagine coordinata è un fattore importante per la riconoscibilità del brand: logo, business card, website, materiali di comunicazione online e offline. Inoltre un sito in forma di mappa è la forma ideale con la quale comunicare la dimensione dell’azienda e il metodo più indicato per dare una accessibilità immediata ai servizi.

Coopstarter

CoopStarter Una piattaforma per sviluppare progetti innovativi. Con÷ partner del progetto ne ha realizzato l’immagine coordinata il logo e tutti gli strumenti necessari per la sua realizzazione.

Realizzazione illustrazioni

La realizzazione di illustrazioni per la creazione di storie è un lavoro complesso che ha bisogno di molte competenze. Un modo efficace per comunicare con l’arma migliore. La creatività.

Illustrazione Tommaso Basilici

L’illustrazione è una modalità straordinaria per raccontare. Disegnare una storia, una attività, una persona, significa trasferire in una immagine i contenuti e i significati più importanti che si intendono comunicare.

Per raccontare e parlare con le immagini  non è solo necessaria una abilità tecnica e artistica, ma occorre una conoscenza e una comprensione della finalità del messaggio e costruirlo con lo stile adeguato.

Say Pepsi, please
CIAI

L’impostazione dell’immagine coordinata per una ONG come CIAI è importante perché deve rispondere prioritariamente ad alcune esigenze: comunicare la serietà del lavoro, rendere riconoscibile e dare valore alla propria identità, consolidare la credibilità e l’affidabilità con gli stakeholder. Inoltre è fondamentale creare una modalità semplice da utilizzare per poter rendere autonome tutte le sedi nella produzione dei contenuti.

CIAI, Centro Italiano Aiuti all’Infanzia, è ONLUS, Organizzazione non governativa per la cooperazione allo sviluppo e Ente autorizzato per le adozioni internazionali.

Cnsat

Costruire un’immagine coordinata e coerente con la propria attività è molto complesso, soprattuto in alcuni settori per i quali il posizionamento di mercato, fino a pochi anni fa, era quasi esclusivamente una rendita di posizione o l’effetto di pubbliche relazioni dirette. Oggi i mercati e la complessità della comunicazione rendono indispensabile una costruzione di identità (sia dell’azienda sai del prodotto/servizio) molto forte.  Chi ha una grande storia o una grande qualità deve dirlo nel modo più efficace, semplice e veloce possibile. Spesso non servono nemmeno troppe parole.

CNSat

Cooperative Europee

Cooperatives Europe è l’associazione intersettoriale che rappresenta le cooperative europee. Si è affidata a Con÷ per rinnovare la sua immagine coordinata incluso il logo

Pensiero Creativo

Il mio lavoro quotidiano consiste nel creare messaggi attraverso le immagini, il più delle volte fotografie.
Lo faccio da vent’anni, ogni giorno, come un bravo artigiano, un falegname, un abile liutaio, un sarto.
Questo complesso processo creativo sottende il lavoro di molte persone: anche un medico, un matematico, un barista o una maestra possono trovarsi a metterlo in pratica quotidianamente, perché “la capacità di produrre un pensiero creativo è una metacompetenza, cioè un’abilità trasversale che può essere applicata a campi diversi.”
Questo è quello che sostiene Annamaria Testa nelle sue interessantissime riflessioni su nuovoeutile.it

Secondo l’autrice, il pensiero creativo consiste nel farsi domande e nell’affrontare problemi con l’obbiettivo di trovare soluzioni innovative ed efficaci individuando connessioni utili a generare conclusioni nuove.
Il nostro cervello non è capace di pensare “nel vuoto” e la creatività non scaturisce dal nulla, ma si accende quando c’è un problema da risolvere o un ostacolo da superare. Vincoli e problemi sono un carburante necessario per attivare il pensiero creativo.

Vi faccio ora un esempio di come affronto abitualmente quel “vuoto” che i miei clienti chiamano simpaticamente “carta bianca”. Attenzione: “carta bianca” è un bel traguardo per un fotografo, vuol dire che il cliente si fida, apprezza come lavori e sa che il risultato “creativo” del servizio sarà ottimale per quel progetto, ma nello stesso ti sta chiedendo di trovare una soluzione eccellente nel minor tempo possibile.

Poco tempo fa ho ricevuto una telefonata dalla photoeditor di HHMAG (rivista d’arte della Fondazione dell’alta Orologeria) che mi ha commissionato 7 immagini da pubblicare sul numero in uscita. Sette immagini di apertura da affiancare a sette argomenti differenti: STORIA, COLLEZIONISMO, FORMAZIONE, COMUNICAZIONE, CREATIVITÀ, DISTRIBUZIONE e PRODUZIONE.

Ovviamente “carta bianca”. Ovviamente fare in modo che le foto rappresentassero efficacemente il contenuto dell’articolo. Ovviamente creative, eleganti, evocative, concettuali. Ho improvvisamente 7 inattesi problemi. Ma se è vero che per 7 mattoncini LEGO le possibili combinazioni sono 900 milioni, forse posso farcela.

Le immagini devono essere legate tra di loro da un unico filo conduttore. Per prima cosa mi leggo i sette articoli giusto per non andare fuori tema. Decido che la base su cui lavorare sarà un materiale malleabile così da potergli dare forme diverse per ogni argomento: creta, stucco in polvere, polvere d’oro, ematite, pigmenti colorati, spugna per decorazioni floreali. Ora si tratta “solo” di attribuire ad ogni materia una forma o più precisamente un’impronta, visto che si tratta più che altro di polveri.

Dopo lunga meditazione, mi procuro una lente per il tema STORIA, un pezzo di LEGO, appunto, per COLLEZIONISMO, una scheda di computer per FORMAZIONE (l’articolo parlava di formazione on line), una busta di carta per COMUNICAZIONE, la mia mano per CREATIVITÀ, un pezzo del forno a microonde per DISTRIBUZIONE e una chiave inglese per PRODUZIONE.

“La creatività è selezionare e combinare. Niente si crea dal niente: come scriveva Umberto Eco, la creatività è ars combinatoria: la capacità di combinare in maniere inedita elementi che già esistono.” Credo, nel mio piccolo, di esserci riuscita.

Ilmemory del Porto di Genova

È un gioco? Sì! Ma è anche il risultato di un percorso di contaminazione culturale che ha coinvolto più di 120  bambini dai 4 ai 5 anni di due scuole d’infanzia comunali (insieme alle maestre, alla coordinatrice pedagogica, alle funzionarie, al personale ausiliario) e l’Autorità Portuale di Genova.

I bambini devono conoscere la città in cui vivono e il porto è una componente essenziale.

L’identità e il senso di appartenenza (valori indispensabili per  l’equilibrio di ciascuno di noi) si costruiscono e si alimentano nelle relazioni con gli altri e con l’ambiente in cui si vive e si sviluppano attraverso atti di amore, di reciprocità, di apprendimenti.

Conoscere, vedere, emozionarsi, toccare, ascoltare, ridere, sorridere, dire, chiedere, confrontarsi: tutto questo è stato fatto durante il giro in battello per visitare il porto di Genova e il comandante dei Piloti del Porto rispondeva a tutte le loro domande. Poi, al rientro a scuola, hanno ripensato all’esperienza, ragionato su tutto quanto avevano visto e hanno disegnato. Da quei disegni e da quel percorso è nato il Memory del Porto di Genova.

Ma perché il memory? Il memory è un gioco  di logica che attraverso la ricerca di coppie uguali  sviluppa la memoria  ed aumenta l’attenzione: il bambino deve ricordare la posizione delle tesserine e per farlo deve  mettere  in atto delle competenze procedurali ma poiché le tessere cambiano posto continuamente  deve modificare le sue ipotesi (e la sua strategia)  in base alle mosse dei compagni. Siccome viene giocato da più persone contemporaneamente abitua ad aspettare il  proprio turno e di quello degli altri giocatori,  favorendo così l’acquisizione delle regole di cooperazione e il rispetto.

Mercato Metropolitano di Milano

Da qualche mese è attivo un grande mercato nel centro di Milano, in zona Porta Genova, sui Navigli.

Il Mercato Metropolitano è come un Farmer’s market di circa 15.000 mq, buona parte all’aperto, con centinaia di produttori, street food, tipicità regionali, ma anche cultura, e un’anfiteatro all’aperto, dove si tengono seminari, simposi sui temi della sostenibilità dell’agroalimentare ma anche eventi, teatro, musica e cinema. Partner chiave di questo progetto sono i piccoli e medi produttori e artigiani del cibo italiano, ma anche cooperative e consorzi di produttori.

L’elemento sociale? Banco Alimentare offre un pronto intervento contro lo spreco: le eccedenze della giornata vengono prontamente donate ad alcune realtà milanesi che assistono migliaia di persone in città.

LookMumNoHands!

Guarda mamma senza mani!

Il Caffè, il ciclismo e la birra. La sede di Old Street a Londra di Look Mum no Hands! è questo: il cibo, un drink, la bicicletta, un grande schermo, eventi e mostre, all’interno di una grande ciclofficina. Se passate da li fate una pausa per un caffè, per farvi riparare la bicicletta o, meglio ancora, per farvi insegnare come farlo da soli. Sono ossessionati dalle bici e appassionati della qualità. L’offerta culinaria è ottima e attenta. Nasce come un officina che ha costruito una grande comunità diventando un luogo di ritrovo di cultura e di divertimento. Dalle torte (rigorosamente fatte in casa) ai kit di riparazione forature, dalle birre artigianali locali al caffè Squire Mile, si servono poche cose ma solo le migliori.

L’amore per la bici nasce da piccoli: Guarda mamma senza mani!

Gli ecomoschettieri

Clean Up the World è un’iniziativa ambientale in cui i volontari di tutto il mondo ripuliscono, valorizzano e conservano i propri territori. Creata nel 1993 quando in Australia è diventata presto un’iniziativa di volontariato globale. Per quanto riguarda l’Italia, la campagna è organizzata dal 1994 da Legambiente sotto il nome di Puliamo il Mondo.

Costruire l’immagine di una iniziativa sociale è in primo luogo una grande responsabilità. Anche da questo infatti dipende la riuscita di una iniziativa che ha come obbiettivo la sensibilizzazione su un tema complesso e difficile come quello della gestione dei rifiuti. Soprattutto in Italia, infatti, paese nel quale questo settore è storicamente molto problematico, è assai difficile non cadere nel qualunquismo o nella sola, anche se doverosa, attività di denuncia. Per questo si è lavorato su un messaggio positivo ed ironico capace comunque di motivare coloro che avrebbero direttamente partecipato all’iniziativa: bambini, ragazzi, famiglie, scuole, associazioni territoriali e istituzioni.

Silvia Badalotti (Nest – Condiviso) e Simone Galbusera hanno realizzato le foto per la campagna pubblicitaria del 2004.

Profumificio del Castello

Il Profumificio del Castello è una realtà innovativa nel settore, impegnata in un lavoro di grande qualità.

La selezione delle migliori materie prime, la cura artigianale e l’attenzione alle esigenze della clientela hanno fatto apprezzare la storica Farmacia del Castello sia in Italia che all’estero, richiamando una clientela esigente, alla perenne ricerca di prodotti non standardizzati, realizzati con passione

Questo il cuore di un lavoro delicato, complesso di grande tradizione, che si affaccia su nuovi mercati. La creazione dell’immagine dei punti vendita e dei prodotti del Profumificio del Castello è stato un percorso di valorizzazione della grande qualità di un prodotto e dell’impegno artigianale dei suoi creatori.

Agenzia Immobiliare Ghirardi

L’immagine coordinata di una azienda, grande o piccola che sia, è fondamentale per fare in modo che i propri prodotti/attività siano riconoscibili sempre, già ad un primo sguardo. La propria sede, l’e-commerce, i materiali di promozione o di vendita, il packaging, sono il vestito con il quale ci presentiamo. Non per forza deve essere il “vestito della festa”, ma deve rispecchiare la personalità dell’azienda.