AR: immersi nella realtà aumentata

Giovedì 28 settembre 2023 ore 17:30

Condiviso, Calata Andalò di Negro, 16 – Genova

AR: IMMERSI NELLA REALTÀ AUMENTATA

Cose difficili spiegate bene

 

Sono tante le domande legate all’utilizzo della realtà aumentata nel mondo del lavoro, e non solo. Per questo abbiamo deciso di approfondire le applicazioni di questa tecnologia nel campo della comunicazione culturale e ambientale.

Dopo il successo degli eventi legati all’intelligenza artificiale, vi aspettiamo in Condiviso giovedì 28 settembre 2023 a partire dalle ore 17:30 per un appuntamento dedicato alla narrazione e alla pratica insieme a:

Francesco Spaggiari, esploratore subacqueo e Founder/COO di Immersea, oltre 30 anni di attività di ricerca scientifica nei campi dell’archeologia subacquea, biologia marina e geofisica marina e Maddalena Fava, ecologa, socia fondatrice di Ziguele, cooperativa che diffonde cultura, scienza e salvaguardia del mare sviluppando progetti scolastici ed attività turistiche esperienziali.

Francesco Spaggiari ci racconta delle tecnologie XR come strumento a favore della fruizione e valorizzazione dell’ambiente acquatico e del patrimonio culturale sommerso, per rendere accessibile l’Inaccessibile, mentre Maddalena Fava porta la testimonianza di come la realtà aumentata possa aiutare la divulgazione scientifica finalizzandola al raggiungimento di un pubblico più ampio.

Modera l’incontro Giuliano Greco, capo comunicazione e relazioni esterne di IIT.

L’incontro prevede la partecipazione attiva del pubblico attraverso l’utilizzo di visori messi a disposizione da Immersea, realtà specializzata nella produzione di straordinarie esperienze immersive subacquee utilizzando le tecnologie XR.

L’evento è gratuito, su prenotazione, e si tiene in presenza presso la sede di Condiviso.

Clicca qui per prenotare il tuo posto!

Per maggiori informazioni scrivere a info@condiviso.coop

The Ocean Race

 

Ocean Race è un evento sportivo estremo d’élite, appassiona velisti e amanti del mare di tutto il mondo, e gode di una comunicazione globale di alto profilo. Solo nell’ultimo mese si è parlato della grande manifestazione in più di 35.000 articoli, servizi radio-TV, blog, siti web e principali social con un engagement misurato di oltre mezzo milione di persone e una potenzialità di contatto indiretto praticamente incalcolabile se si tiene conto dell’impatto di televisioni radio e giornali sia online che offline: l’algoritmo a cui siamo obbligati per misurarne l’efficacia lo ha fissato in 10 Miliardi di persone nell’ultima settimana! I paesi di maggiore impatto comunicativo nel giugno ‘23 sono stati gli Stati Uniti (36%), l’Italia (17%) Germania e Spagna (8% circa), Francia 4% e a seguire con percentuali diverse tutto il resto del mondo. Un panorama internazionale di tutto interesse. Gli influencer maggiori del mese? Per gli Stati Uniti la CNN e per l’Italia SKY tg24. In tutti e due i casi, nei loro servizi più seguiti, Genova c’era.

Osservando i dati – anzi i “big data” – di questa regata mondiale che ha portato con sé anche la sfida tutta virtuale di notorietà per la città di Genova, possiamo trarre qualche informazione utile per capire se il vento della comunicazione è stato favorevole e la scommessa vinta o quasi vinta o persa.

Dalla partenza di Alicante in sei mesi Genova è stata specificatamente coinvolta dalla comunicazione su Ocean Race – attraverso servizi e messaggi online e offline associati alla cronaca della gara stessa, al padiglione del Comune nelle tappe e al “Grand Finale” – più di 12.000 volte di cui la metà solo nel mese di giugno, e quasi 3.000 nell’ultima settimana. Senza contare la comunicazione pregressa del 2022 (3.600 clip) e quella ancora a venire. Si è trattato di uno spot continuo ma – meglio di ogni pubblicità – sono intervenuti a parlare di Genova giornalisti, grandi sportivi, opinion leader e semplici persone che hanno alimentato interessi e curiosità positive: la città del “ponte” è diventata la città del mare, della sostenibilità, dello sport, della nautica, dei Rolli, del Waterfront. Viceversa il “sentiment negativo” che viene assegnato dall’intelligenza artificiale sulla base del linguaggio critico utilizzato in ogni messaggio, si è quasi tutto concentrato sulle orche assassine che il 23 giugno hanno attaccato le imbarcazioni a ovest di Gibilterra.

Andando più a fondo scopriamo che le clip di interesse genovese sono state pubblicate nel 67% dei casi da blog e siti web, nel 18% da social (tenendo conto che ci sono restrizioni al loro completo censimento) e nel 15% da tutte le altre fonti in particolare offline (radioTV e stampa). La percentuale di clip estere in lingua inglese che hanno parlato di Genova da Alicante ad oggi, di particolare interesse per la promozione internazionale della città, è stata del 30%. Salita al 36% a giugno può essere considerata un vero e proprio record storico mai raggiunto da un evento genovese forse escludendo il G8 del 2001 o l’intero 2004 Genova Capitale Europea della Cultura in una dimensione tuttavia assai più continentale.

Nella gara virtuale della comunicazione un ruolo importante è stato svolto da molti attori locali, nazionali e internazionali a partire dai giornali e dalle televisioni. In ordine di importanza per quantità di servizi ed engagement nei sei mesi l’americana PBS News, il ligure Primo Canale e BBCSport e per i giornali il Secolo XIX, il New York Post, la Repubblica, La Stampa. Le Agenzie più attive Ansa e Associated Press. Nei 400 account Facebook italiani e stranieri di interesse genovese che il network consente di monitorare nel rispetto della privacy, troviamo una curiosità e probabilmente un record: dalla partenza di Alicante al Grand Finale il Sindaco di Genova Marco Bucci occupa stabilmente il secondo posto per l’efficacia dei messaggi e l’engagement di curiosi, appassionati di vela e fan di Genova. Al primo posto solo e sempre l’account ufficiale di Ocean Race.

Nelle strategie di marketing urbano che hanno l’obiettivo di attrarre persone, turismo, professionalità e investimenti nel territorio, si giocano sempre due partite parallele: una tangibile determinata dai fatti concreti come ad esempio l’organizzazione di grandi eventi o la valorizzazione delle eccellenze, la barca, e una intangibile che punta a notorietà e immagine, in una parola la comunicazione, il vento.  Senza quest’ultima la competizione globale con le altre città e le chance dello sviluppo hanno scarse probabilità di successo. Un antico proverbio è fonte di saggezza: “anche Dio ha bisogno di campane”. Genova ha scelto il mare.

L’articolo è stato pubblicato su Il Secolo XIX 

che storia

Sai tutto su Sumeri, Assiri e Babilonesi ma non sai cosa sia successo il 6 marzo del 1975? Ricordi ancora i nomi dei sette re di Roma ma non sai quali personalità italiane abbiano vinto un Nobel?

Si sa, la storia recente dell’Italia repubblicana è spesso un argomento nebuloso e confuso, ma necessario per capire la complessità del mondo contemporaneo. Questo non vuol dire, però, che scoprire questa pagina di storia del nostro Paese debba essere noioso.

Che storia! – L’Italia repubblicana come non l’ha mai studiata è un gioco di carte edito da Demoela Giochi, ideato da Luigi Cornaglia e Alessandro Valera, che nasce proprio con l’intento di aiutare a mettere ordine e ripercorrere alcuni degli eventi fondamentali che hanno segnato la storia del nostro Paese dalla nascita della Repubblica in poi.

«Sono convinto che la storia degli ultimi settant’anni sia la più utile nel comprendere come siamo passati da essere un Paese di contadini a diventare una delle più grosse, prestigiose e creative economie al mondo e oggi davanti a sfide importanti» commenta Alessandro Valera, socio di Demoela e autore del gioco, che nel suo ruolo di Senior Change Leader ad Ashoka spesso si interroga su come aiutare le nuove generazioni a liberare il loro potenziale come agenti del cambiamento. «Purtroppo però la maggior parte degli studenti studia tre volte l’Età del Bronzo e raramente esplora la storia della nostra Repubblica. Che storia! rivela in maniera ludica e divertente gli eventi più significativi della nostra storia e cultura contemporanea. E non stiamo parlando solo di Andreotti o di Falcone e Borsellino, ma anche di Samantha Cristoforetti o Marcell Jacobs.»

Lo scopo del gioco è quello di mettere in ordine gli eventi politici, culturali e sociali ma anche criminali che hanno segnato l’Italia dal 1946 al 2022. Gli eventi sono divisi in quattro categorie (Democrazia e politica, Inclusione e diritti, Mafia e terrorismo, Cultura e società) e si può giocare sia in modalità competitiva sia in modalità cooperativa. In caso di errori, i primi nove articoli della Costituzione verranno in tuo soccorso.

L’obiettivo di Che storia! è infatti quello di essere uno invito ad approfondire, dibattere e suscitare curiosità e interesse in modo coinvolgente. Il gioco può anche essere usato come supporto per docenti e le classi durante le lezioni o uno strumento efficace per ripassare e riflettere sulla storia recente del nostro Paese.

«Demoela con questo progetto si conferma un editore sensibile e attento alle dinamiche educative e sociali, oltre a perseguire finalità divulgative» aggiunge Luigi Cornaglia, amministratore delegato della cooperativa e co-autore del gioco con Alessandro Valera. «Ci tengo a ricordare come questo progetto sia stato testato in fase di sviluppo in diversi contesti, in particolare ringrazio Caterina Marsala e i ragazzi del progetto Anemmo di Libera Liguria. Che storia! tenta di rimettere in fila passaggi cruciali della nostra memoria collettiva, speriamo possa generare interesse e ulteriori approfondimenti e che consenta a tante classi durante le partite di fare percorsi stimolanti sulla nostra Costituzione.»

Il gioco è disponibile sul sito www.demoela.com presso le librerie Feltrinelli, in tantissimi negozi di Giochi e Libri in tutta Italia.

Che storia! – L’Italia repubblicana come non l’hai mai studiata

€15,90

Editore: Demoela

Autori: Luigi Cornaglia e Alessandro Valera

Demoela è una società cooperativa italiana con sede a Genova. Fondata nel 2016 nell’ambito del progetto Coop Startup Liguria, nasce da un’idea di tre amici che condividono l’amore per il gioco, credono nell’importanza dell’immaginazione e amano la propria città. È il risultato di chi crede fermamente nel potere delle idee, nella potenza di ogni forma di comunicazione e nell’educazione attraverso strumenti creativi e divertenti.

La casa editrice si occupa di ideare, sviluppare, produrre e distribuire giochi in scatola, ma anche di promuovere messaggi positivi attraverso il gioco e di scoprire nuovi talenti, credendo nelle idee innovative, nell’immaginazione e nella creatività.

Luigi Cornaglia è amministratore delegato di Demoela. Ama le gite in montagna e le spiagge della Sardegna. Rinomato per essere un giocatore scarsissimo, perde quasi sempre a quasi tutti i giochi, inclusi quelli che ha contribuito a sviluppare.

Alessandro Valera vede nel gioco uno strumento di cambiamento culturale. Da anni combatte e lavora per diritti umani e sociali a livello internazionale. Riesce sempre però a trovare il tempo per una partita di nascondino con sua figlia.

Don Gallo

Il progetto Civica “Don Gallo e la città vecchia” – finanziato dalla Compagnia di San Paolo e iniziato in epoca pre-covid – arriva oggi alla sua conclusione grazie alla pubblicazione di una APP multimediale che desidera raccontare come il messaggio del prete di strada sia ancora vivo, nonostante oggi si celebrino i 10 anni dalla scomparsa di Don Andrea Gallo.

L’obiettivo è stato quello di sistemare e valorizzare l’archivio storico Don Andrea Gallo, attraverso lo sviluppo di una APP multimediale – oggi scaricabile sulle piattaforme digitali cercando “Piazza Don Gallo”, perché il messaggio di Don Gallo sia contemporaneo non solo nei contenuti (quello già lo è) ma anche negli strumenti. Per sviluppare la APP multimediale è stato coinvolto un archivista esperto ed è stata realizzata una approfondita analisi del corpus dell’archivio Don Gallo – donato alla Comunità di San Benedetto e gestito dalla Fondazione Ansaldo.

La APP è pensata per chi visita la piazza o per chi si prepara a farlo ed è strutturata su tre tematiche: 1.“La Piazza di tutti” che contiene informazioni sulla piazza, sulla sua storia e sul giorno in cui è stata intitolata a Don Gallo, note storiche sul quartiere e testimonianze più recenti delle attività che oggi la rendono una piazza viva; 2. “Don Gallo, prete di strada” è la sezione che narra la storia della vita di Don Andrea Gallo, raccontata attraverso la testimonianza delle persone che gli erano vicine e anche attraverso video e testi scritti da lui; 3. “Don Gallo siamo noi” vuole invece contribuire a diffondere il suo messaggio attraverso le testimonianze di incontro con tante persone che lo hanno conosciuto, partendo dalla Comunità di San Benedetto per arrivare a scrittori, registi e cantanti.

Il progetto – realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito del Bando Civica – ha visto, nel suo complesso, interventi di rigenerazione e riqualificazione urbana della piazza dedicata a Don Andrea Gallo, attività di progettazione e partecipazione civica attraverso momenti di incontro e condivisione con cittadini e associazioni, animazione territoriale a supporto delle occasioni di incontro in piazza. Grazie a queste iniziative, oggi la piazza si conferma come un luogo vivo, partecipato, amato.

Lo sviluppo della APP ha visto la collaborazione della Comunità di San Benedetto – capofila del progetto – con Fondazione Ansaldo, ETT e Condiviso, Palazzo Ducale e Fondazione Fabrizio de André Onlus.

Scarica qui l’app https://sanbenedetto.org/app-don-gallo/