Progettazione culturale.
Analisi delle potenzialità, studi di fattibilità, ideazione e progettazione, mappa degli stakeholder e relazioni pubbliche, business plan e budgeting, ricerca bandi, piano di comunicazione, immagine coordinata, supporto alla gestione di progetto, rendicontazione.
Con un approccio multidisciplinare e una forte attenzione alla costruzione di reti, forniamo un’assistenza completa, finalizzata all’ elaborazione di strategie culturali adatte ad esprimere ed affermare l’identità e la visibilità di enti, istituzioni, associazioni ed imprese, e di progetti di valore per il territorio.

che storia

Sai tutto su Sumeri, Assiri e Babilonesi ma non sai cosa sia successo il 6 marzo del 1975? Ricordi ancora i nomi dei sette re di Roma ma non sai quali personalità italiane abbiano vinto un Nobel?

Si sa, la storia recente dell’Italia repubblicana è spesso un argomento nebuloso e confuso, ma necessario per capire la complessità del mondo contemporaneo. Questo non vuol dire, però, che scoprire questa pagina di storia del nostro Paese debba essere noioso.

Che storia! – L’Italia repubblicana come non l’ha mai studiata è un gioco di carte edito da Demoela Giochi, ideato da Luigi Cornaglia e Alessandro Valera, che nasce proprio con l’intento di aiutare a mettere ordine e ripercorrere alcuni degli eventi fondamentali che hanno segnato la storia del nostro Paese dalla nascita della Repubblica in poi.

«Sono convinto che la storia degli ultimi settant’anni sia la più utile nel comprendere come siamo passati da essere un Paese di contadini a diventare una delle più grosse, prestigiose e creative economie al mondo e oggi davanti a sfide importanti» commenta Alessandro Valera, socio di Demoela e autore del gioco, che nel suo ruolo di Senior Change Leader ad Ashoka spesso si interroga su come aiutare le nuove generazioni a liberare il loro potenziale come agenti del cambiamento. «Purtroppo però la maggior parte degli studenti studia tre volte l’Età del Bronzo e raramente esplora la storia della nostra Repubblica. Che storia! rivela in maniera ludica e divertente gli eventi più significativi della nostra storia e cultura contemporanea. E non stiamo parlando solo di Andreotti o di Falcone e Borsellino, ma anche di Samantha Cristoforetti o Marcell Jacobs.»

Lo scopo del gioco è quello di mettere in ordine gli eventi politici, culturali e sociali ma anche criminali che hanno segnato l’Italia dal 1946 al 2022. Gli eventi sono divisi in quattro categorie (Democrazia e politica, Inclusione e diritti, Mafia e terrorismo, Cultura e società) e si può giocare sia in modalità competitiva sia in modalità cooperativa. In caso di errori, i primi nove articoli della Costituzione verranno in tuo soccorso.

L’obiettivo di Che storia! è infatti quello di essere uno invito ad approfondire, dibattere e suscitare curiosità e interesse in modo coinvolgente. Il gioco può anche essere usato come supporto per docenti e le classi durante le lezioni o uno strumento efficace per ripassare e riflettere sulla storia recente del nostro Paese.

«Demoela con questo progetto si conferma un editore sensibile e attento alle dinamiche educative e sociali, oltre a perseguire finalità divulgative» aggiunge Luigi Cornaglia, amministratore delegato della cooperativa e co-autore del gioco con Alessandro Valera. «Ci tengo a ricordare come questo progetto sia stato testato in fase di sviluppo in diversi contesti, in particolare ringrazio Caterina Marsala e i ragazzi del progetto Anemmo di Libera Liguria. Che storia! tenta di rimettere in fila passaggi cruciali della nostra memoria collettiva, speriamo possa generare interesse e ulteriori approfondimenti e che consenta a tante classi durante le partite di fare percorsi stimolanti sulla nostra Costituzione.»

Il gioco è disponibile sul sito www.demoela.com presso le librerie Feltrinelli, in tantissimi negozi di Giochi e Libri in tutta Italia.

Che storia! – L’Italia repubblicana come non l’hai mai studiata

€15,90

Editore: Demoela

Autori: Luigi Cornaglia e Alessandro Valera

Demoela è una società cooperativa italiana con sede a Genova. Fondata nel 2016 nell’ambito del progetto Coop Startup Liguria, nasce da un’idea di tre amici che condividono l’amore per il gioco, credono nell’importanza dell’immaginazione e amano la propria città. È il risultato di chi crede fermamente nel potere delle idee, nella potenza di ogni forma di comunicazione e nell’educazione attraverso strumenti creativi e divertenti.

La casa editrice si occupa di ideare, sviluppare, produrre e distribuire giochi in scatola, ma anche di promuovere messaggi positivi attraverso il gioco e di scoprire nuovi talenti, credendo nelle idee innovative, nell’immaginazione e nella creatività.

Luigi Cornaglia è amministratore delegato di Demoela. Ama le gite in montagna e le spiagge della Sardegna. Rinomato per essere un giocatore scarsissimo, perde quasi sempre a quasi tutti i giochi, inclusi quelli che ha contribuito a sviluppare.

Alessandro Valera vede nel gioco uno strumento di cambiamento culturale. Da anni combatte e lavora per diritti umani e sociali a livello internazionale. Riesce sempre però a trovare il tempo per una partita di nascondino con sua figlia.

International Social Housing Festival

Con grande piacere abbiamo fatto parte della delegazione CulTurMedia che ha partecipato all’International Social Housing Festival 2023 svoltosi a Barcellona dal 7 al 9 giugno. Un’occasione importante per far emergere il progetto di rigenerazione urbana Lighting for Genoa grazie alla nostra presenza presso lo stand Recoop Up! organizzato da Legacoop Abitanti, CulTurMedia e Legacoop Sociali.

Il progetto “RECOOP UP! – Innovating housing, welfare, and culture with a neo-mutualistic mindset” è stato pensato per approfondire e sperimentare nuovi percorsi per sviluppare e promuovere l’innovazione nella filiera dei servizi abitativi, tracciando una riflessione sugli aspetti di inclusione sociale per affrontare le fragilità sociali e culturali allargando la prospettiva a un abitare più equo.

L’International Social Housing Festival (ISHF) è un’iniziativa di Housing Europe, la Federazione europea dell’edilizia pubblica, cooperativa e sociale, e dei suoi membri e alleati, presente in 25 paesi e che comprende 25 milioni di alloggi, l’11% del patrimonio abitativo della Unione Europea. Si tratta di un’opportunità unica di confronto tra i membri di Housing Europe e tra questi e le diverse parti interessate che lavorano nel campo dell’edilizia abitativa, così come un’occasione per favorire la collaborazione e lo scambio tecnico a livello internazionale.

La prossima edizione si svolgerà a Dublino nel 2025.

edufest

OSPITI: Umberto Galimberti, Arianna Porcelli Safonov, Gad Lerner, Eugenio Finardi, Jack Nobile, Maura Gancitano, Erica F. Poli, Roberto Mancini, Susanna Mantovani

EDUFEST, il più grande evento dedicato a bambini, famiglie, insegnanti e professionisti nel campo dell’educazione Sabato 27 e domenica 28 maggio al Parco Trotter, Milano

Dopo il successo dell’edizione 2022 che si è tenuta a Genova nella splendida cornice di Villa Bombrini con migliaia di partecipanti e decine tra ospiti, relatori e laboratori, torna EDUFEST – il più grande evento dedicato a bambini, famiglie, insegnanti e professionisti nel campo dell’educazione – questa volta a Milano nei meravigliosi spazi pubblici del Parco Trotter, grazie al sostegno del Comune di Milano. 

“In questo momento storico in cui il disagio e la difficoltà, soprattutto dei più giovani, si manifestano in maniera evidente, – dichiara l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé – fondamentale è investire sull’educazione come risorsa di prevenzione e intervento. Immaginare questo sforzo come un investimento sul futuro significa preoccuparsi del riconoscimento, sociale ed economico, del ruolo dell’educatore, lavorare insieme alle università per ricalibrare i percorsi di formazione e rispondere alla richiesta sempre più alta in termini di risorse umane. Edufestival è un’occasione di incontro e confronto proprio su questi temi che coinvolge i ragazzi, le loro famiglie e i professionisti del settore. Un momento importante a cui sono molto felice di partecipare per dare il mio contributo e ascoltare le posizioni e il pensiero degli altri protagonisti”.

“Un festival dell’educazione che mostra la grande capacità del terzo settore di animare la città e che indica una strada in cui far fronte alla gigantesca emergenza educativa che in questi anni potremo affrontare solo in un’alleanza strategica tra terzo settore e amministrazione comunale” sottolinea Valerio Pedroni, consigliere comunale e presidente Commissione speciale per l’economia civile e lo sviluppo del Terzo settore.

“Il contrasto alla povertà educativa è una priorità – interviene Sarah Maestri, membro della Commissione Centrale di Beneficenza di Fondazione CariploAbbiamo realizzato uno studio molto recente, sul tema delle disuguaglianze. Queste si accentuano già in tenera età quando un bambino non ha le stesse opportunità educative, esperienziali, di studio e di accesso ad occasioni culturali. È come dire che un bambino ha il destino segnato fin da piccolo. Intervenendo in quel contesto possiamo ridurre la povertà educativa che genera pesanti conseguenze nel futuro dei nostri ragazzi”.

“Edufest è nato a Genova nell’ambito di un progetto a contrasto della povertà educativa come momento per sostenere e valorizzare tutti i ruoli educativi, sia professionistici (come gli insegnanti, i pedagogisti, gli educatori) sia non professionistici (le famiglie, i genitori, i nonni) – racconta Roberto Stucchi, Presidente Consorzio Stabile KCS, in rappresentanza di ProgettoA e Orsa che sono i soggetti ideatori e organizzatori dell’iniziativa – il festival intende l’educazione come un processo nel quale siamo tutti coinvolti, ognuno con il proprio ruolo. In questo senso, fondamentale è la collaborazione tra il sistema pubblico e le realtà del privato sociale che, anche grazie ad un festival come questo, riflettono insieme sul tema dell’educazione, per restituirne una visione ampia e multi-prospettica”.

La manifestazione – che gode anche del patrocinio del Ministro per le disabilità, di Regione Lombardia, Fondazione Cariplo e di Unicef – si terrà nelle giornate di sabato 27 e domenica 28 maggio. 11 tra eventi e spettacoli, più di 50 laboratori per ragazzi di tutte le fasce di età e 6 workshop per professionisti animeranno questa due giorni ad ingresso gratuito per tutti, adulti e bambini.

Interverrà in apertura del Festival l’onorevole Paola Frassinetti, Sottosegretario Ministero dell’istruzione e del Merito.

Tra gli ospiti il filosofo e psicoanalista Umberto Galimberti, la scrittrice e attrice comica Arianna Porcelli Safonov, il cantautore Eugenio Finardi, la pedagogista e presidente di Bambini Bicocca Susanna Mantovani, la scrittrice e filosofa Maura Gancitano, il prestigiatore e youtuber Jack Nobile, la psichiatra e psicoterapeuta Erica Francesca Poli, il giornalista e conduttore televisivo Gad Lerner, il filosofo Roberto Mancini. Attesa, la domenica mattina, l’onorevole Alessandra Locatelli, Ministro per le disabilità. Grazie a loro e a numerosi altri esperti – tra ospiti e relatori – il Festival affronterà e sperimenterà nuovi modi di intendere il rapporto fra bambini e tecnologia, fra uomo e natura; i conflitti fra pari, con gli adulti e nella società; lo sviluppo della dimensione psicologica, etica e spirituale; l’educazione alla vita comune con un focus su libertà, diritti, democrazia e nonviolenza.

EDUFEST intende coniugare una proposta culturale indirizzata al ripensamento profondo delle dinamiche educative con aspetti ludici, partecipativi e artistici, offrendo a bambini, famiglie e professionisti dell’educazione un’esperienza unica, che si distingue per la capacità di connettere teoria e prassi, concretezza e visione, profondità e leggerezza.

Tema del 2023 sono proprio le “CONNESSIONI”. In un tempo caratterizzato da divisioni, distanziamenti, conflitti e paure, il tema di quest’anno richiama il bisogno della nostra società, e in particolar modo dei più giovani, di trovare nuove prospettive, creare sinergie e rafforzare il senso di comunità, di legarsi e connettersi gli uni agli altri, soprattutto nella vita reale e non solo virtuale.

EDUFEST è stato ideato nell’ambito di LEELA, un progetto selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile appena conclusosi ed è stato inserito nel programma del “Festival delle bambine e dei bambini”, Milano 2023.

Il festival è reso possibile grazie all’impegno degli enti promotori – Progetto A e Orsa – e degli oltre 40 partner nazionali e locali che hanno aderito all’iniziativa.

Visita il sito per conoscere il programma, gli ospiti e i sostenitori di EDUFEST 2023

EDUFEST.IT

 

EDUFEST – Sabato 27 e domenica 28 maggio

Parco Trotter, via Giuseppe Giacosa, 20127 Milano

 

Contatti

Alessandro Quattrino | Mail quattrino@progettoa.it  mobile 348 5118198

Roberto Prencipe | Mail prencipe@progettoa.it  mobile 342 0767955

Sara Di Paolo | Mail sara.dipaolo@words.it mobile 347 7706109

Si è conclusa sabato 4 marzo 2023, con l’elezione per acclamazione del candidato unitario Simone Gamberini a nuovo presidente di Legacoop Nazionale, la due giorni del 41° Congresso nazionale Legacoop, dal titolo “L’impresa del futuro: cooperativa, per tuttə“.

Un’esperienza unica, che anche noi abbiamo potuto vivere appieno con Sara Di Paolo, presidente di Condiviso, tra i delegati al congresso in rappresentanza della Liguria e della nostra cooperativa. Due giorni intensi di approfondimento e testimonianze, dove si affermano una grande senso di comunità e la centralità del fare impresa nel rispetto delle persone, dei valori e della diversità.

“La sfida decisiva per la cooperativa – ha sottolineato Simone Gamberini nel suo intervento – riguarda la propria identità distintiva, la vocazione a tenere insieme interessi individuali di socie e soci e quelli collettivi delle cooperative e delle comunità, per rispondere a bisogni di uguaglianza e di tutela delle persone più deboli. Con la scommessa di sempre: generare quotidianamente efficienza e solidarietà, continuare l’esercizio della funzione sociale che ci è stata affidata dalla Costituzione e contribuire a ricostruire un nuovo ascensore sociale, che deve garantire un altro rapporto tra qualità della vita e qualità del lavoro, ridurre gli attuali gap di genere e generazione e favorire pari opportunità di partecipazione e crescita per tutti. In questi termini, il movimento cooperativo può partecipare da vero protagonista e da attore dell’economia sociale di stampo europeo. Rimettendo la cooperazione al centro dell’agenda politica ed economica del Paese, candidandoci a rappresentare un’opportunità per la sua crescita inclusiva e sostenibile”.

Ad integrazione Mattia Rossi, presidente di Legacoop Liguria, nel suo intervento: “questa organizzazione ha un grande compito, non solo quello scontato di rispettare la visione di chi l’ha costituita ma quello di porre le basi perché chi verrà dopo di noi la possa usare per continuare a elaborare e affermare le idee per un mondo migliore”.

Come Condiviso, ci sentiamo parte di questa tradizione imprenditoriale e associativa, da cui traiamo grande energia e ispirazione da chi è venuto prima di noi, da chi è molto più grande di noi. Perché, a fare le cose insieme e per bene, siamo tutti più forti e – ciascuno nel suo ruolo e nel suo campo – contribuisce effettivamente a creare un mondo migliore. Durante il congresso qualcuno ha detto che per essere cooperatori bisogna essere coraggiosi, visionari e generosi. Noi puntiamo a stare proprio lì.

Grazie Legacoop Nazionale per averci pubblicati su Legacoop Informazioni, il giornale nazionale che dà voce alle iniziative delle cooperative associate.

Il progetto Lighting for Genoa ha inaugurato tre nuove piazze:

Piazza Inferiore del Roso – “Il cielo sopra Genova”, progetto a cura di Liliana Iadeluca;

Piazza Stella – “The Melting Spot”, progetto a cura di Beatrice Bertolini e Marta Mannino;

Salita alla Torre degli Embriaci – “Leggera”, progetto a cura di Giorgia Brusemini e Carla Morganti.

Prossimamente saranno inaugurate altre 6 piazze.

Progetto del Comune di Genova, ideato e coordinato da Condiviso con la direzione creativa della lighting designer Stefania Toro.

Clicca qui per leggere l’ultimo numero del giornale nazionale di Legacoop.

Lighting for Genoa 2

COMUNICATO STAMPA

 LIGHTING FOR GENOA: SI ILLUMINANO 3 NUOVE PIAZZE NEL CENTRO STORICO DI GENOVA

Inaugurazione 10 febbraio 2023 alle ore 18:00

Fortemente voluto dall’amministrazione comunale, il progetto “Lighting for Genoa” ha l’obiettivo di intervenire sul centro storico genovese con installazioni permanenti di luce per riqualificare piazze e aree ritenute strategiche, valorizzare percorsi ed emergenze culturali e, non ultimo, mettere in sicurezza specifiche porzioni di territorio, specialmente in un periodo così delicato dal punto di vista della sicurezza nel nostro centro storico.

Il progetto – ideato e coordinato da Condiviso.coop di Genova – è stato inaugurato l’anno scorso con l’illuminazione di piazza Don Gallo progettata dalla lighting designer Stefania Toro, che è stata incaricata di curare il progetto più ampio che coinvolge complessivamente 10 piazze cittadine.  Ogni piazza è stata assegnata ad una differente lighting designer italiana che opera sia sul territorio che in ambito internazionale.

Ciascuna installazione è a basso consumo energetico.

Il 10 febbraio 2023 inaugurano 3 nuove piazze: piazza inferiore del Roso (zona Prè), salita alla Torre degli Embriaci (zona Santa Maria di Castello), piazza Stella (zona Molo).

La curatrice Stefania Toro sottolinea che “l’intenzione è portare alla luce questi luoghi, consegnare ai cittadini un nuovo punto di vista e rendere Genova una città innovativa che sperimenta interventi permanenti di lighting design in un mondo in cui sono sempre e solo considerati interventi temporanei all’interno di Festival. Abbiamo costruito il progetto con i cittadini, gli attori protagonisti che quotidianamente presidiano il territorio. I primi curiosi, volenterosi di avere uno sguardo di attenzione. I primi a prendersi cura delle installazioni. Questo aspetto umano del progetto ci ha permesso di costruire una narrazione notturna delle piazze con la luce, una luce nuova, sostenibile, per rendere gli spazi urbani maggiormente a misura d’uomo”.

Lighting #2 – IL CIELO SOPRA GENOVA – progetto di Liliana Iadeluca, piazza inferiore del Roso

Circondati da alti palazzi, nella maggior parte del centro storico ci troviamo “intrappolati” tra vicoli stretti. Siamo a Genova, ma non la vediamo. Se alziamo gli occhi notiamo un cielo incorniciato che riprende la forma dei vicoli e delle piazze. Città verticale, ma chiusa e a volte prigioniera di se stessa. In quei luoghi non gustiamo il panorama ed i colori sul mare che ci regala la nostra città.

Il concept del progetto vuole gettare il cuore e l’occhio oltre i muri per ritrovare ai nostri piedi alcune opere architettoniche proiettate a terra, fisse o animate che ci ripropongono la città in forma di skyline in un gioco di scoperta e ritrovamento.

Ma da quaggiù possiamo vedere anche le nuvole che, come scriveva Fabrizio De Andrè

“Vanno, vengono, a volte si fermano”

Lighting #9 – LEGGERA – progetto di Giorgia Brusemini, Carla Morganti – Salita alla torre degli Embriaci

“La città 24 ore su 24 è un fenomeno che modella sempre di più il modo in cui viviamo la vita di città. Una percentuale crescente della vita sociale ed economica si svolge ormai nelle ore dopo il tramonto.

Gli attuali sviluppi verso le città 24 ore su 24 tendono a offuscare la nostra percezione del giorno e della notte. Mentre iniziamo a capire l’importanza e il carattere distintivo delle diverse ombre della notte – dal tramonto all’alba – ci allontaniamo dal vedere la luce come un puro elemento funzionale”.

Cities Alive_Rethinking the Shades of Night_Arup Lighting report

L’intervento di lighting design ha l’intento di far vivere questo spazio urbano, oasi verde di pace, anche dopo il tramonto, invitando le persone a nuove pratiche di socializzazione e di valorizzazione di esperienze culturali inusuali come quella della lettura in notturna all’aria aperta, già sperimentata in passato dalla designer Brusemini con i suoi interventi luminosi temporanei. Nelle panchine già esistenti avviene una metamorfosi estetica e formale rimanendo comunque riconoscibili, fruibili anche di giorno e atte ad accogliere in notturna 2 o più lettori. Nei percorsi pedonali circostanti, riconosciamo le proiezioni poetiche ed evocative della luce che filtra tra le foglie e rami (in giapponese: Komorebi) della lighting designer Carla Morganti, che accentuano l’atmosfera naturale già presente nel luogo, avvolgendo ed accompagnando il visitatore ad appropriarsene senza timore anche al calar del sole. Nell’utilizzo di una “luce gentile” consapevole e calibrata, le designer indicano nuove vie per vivere e valorizzare gli spazi comuni outdoor generando luoghi vivaci, prosperi, sicuri e inclusivi a tutte le ore per coloro che vivono, lavorano e giocano nella città.

Lighting #10 – THE MELTIN’SPOT – progetto di Beatrice Bertolini, Marta Mannino, piazza Stella

Il Progetto di illuminazione di Piazza Stella prende ispirazione dal forte vitalismo culturale e dal mosaico di etnie che da sempre caratterizza Genova in quanto città portuale. Le persone e le loro storie sono protagoniste dell’installazione di luce, con la quale interagiscono creando effetti di luci colorate e ombre sempre diverse.

Sfruttando la «sintesi additiva», combinando i colori primari prodotti dalla luce (rosso, blu e verde) si crea luce bianca; come dalla mescolanza di colori si crea un tutt’uno, così la città di Genova si forma da un intreccio di culture.

Sono stati progettati degli elementi di arredo urbano in cui alloggiare le sorgenti luminose. In una piazza quiescente, senza avventori, la luce “respira”, per poi – grazie a dei sensori – risvegliare i colori al passaggio delle persone.

Rolli Lab

Venerdì 14 ottobre 2022 alle ore 18:00 si svolgerà presso il Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi l’evento dedicato alla scoperta dei follow up dei progetti dei vincitori della call fo ideas “Rolli Lab” e le nuove sfide dell’ufficio UNESCO di Genova.

Spreetz Stories racconterà del primo podcast Cyberpunk sul centro storico genovese “Acca – La Serie” e quello del Marchese di Palazzo Rosso, MadLab 2.0. porterà il loro plastico del sestiere delle Maddalena e il robot “Pepper” che dialogherà con il moderatore e il pubblico, Artys, Modus e Nicoletta Bevilacqua mostreranno il loro servizio innovativo per il monitoraggio e la conservazione delle facciate dei Palazzi dei Rolli, Laura Lastrico presenterà come si può vivere il Centro Storico attraverso l’esperienza “Caccia e Vinci”, un nuovo format narrativo della città alla portata di tutti, dai più piccoli agli adulti e Federica Cedro del Comune di Genova presenterà il progetto “Il Patrimonio dei Palazzi dei Rolli tra radici culturali e nuove sfide di fruibilità innovative” che riguarda misure speciali di tutela e fruibilità dei Palazzi progettando nuove azioni di promozione del Sito con focus puntuale sui sistemi atrio-scala, sui cortili interni e sui loggiati.

Ci saremo anche noi per presentare il nuovo sito web del Sito Patrimoniale UNESCO Genova “Genova: le Strade Nuove e i palazzi dei Rolli” che abbiamo realizzato in collaborazione con Maps Group.

Di seguito il programma dell’evento:

Modera: Giacomo Montanari, Curatore Scientifico Rolli Days Università di Genova

Saluti introduttivi: Maria Pianigiani, Ufficio UNESCO, Ministero della Cultura

Innovazione e cultura: le nuove sfide dell’Ufficio UNESCO di Genova:

  • Cristiano Ghirlanda, Condiviso Agenzia di Comunicazione, Web Agency, Coworking

Presentazione nuovo sito internet UNESCO Genova link

  • Federica Cedro, Comune di Genova: Presentazione nuovo progetto

“Il Patrimonio Dei Palazzi Dei Rolli Tra Radici Culturali e Nuove Sfide di Fruibilità Innovative”

Il Follow Up di Rolli Lab:

  • Ivano La Rosa, Ares Mozzi, Marzia Gallo Spreetz

STORIAMA, Presentazione della prima serie di fantascienza a Genova “Acca – LA Serie”

  • Laura Lastrico

Gratta per scoprire Genova, l’esperienza “Caccia e vinci”

  • Nicoletta Bevilacqua

Progetto InHeritage “Piattaforma integrata per il monitoraggio e la conservazione del Patrimonio storico” in                collaborazione con Artys e Modus

  • MadLab 2.0

Elena Parodi “QRolli”

Alla fine dell’evento sarà offerto un aperitivo nel loggiato di Palazzo Tursi.

Link utili https://www.rolliestradenuove.it/eventi/unesco-2/

Palazzi dei Rolli

Condiviso, in collaborazione con Maps Group, ha partecipato alla realizzazione del nuovo sito web del Sito Patrimonio Mondiale UNESCO “Genova: le Strade Nuove e il sistema dei Palazzi dei Rolli”.

Per questo progetto abbiamo fatto un importante lavoro di ricerca stilistica della grafica, infatti, abbiamo deciso di ridisegnare tutte le facciate dei 42 Palazzi dei Rolli. Un lavoro corposo per rileggere in chiave nuova e più moderna le architetture delle facciate dei Palazzi. Le illustrazioni sono state realizzate dai nostri grafici Cristiano Ghirlanda e Laura Delfino.

Si è optato per una grafica in bianco e nero e per la costruzione di un percorso di visita creativo; il nuovo sito permette di navigare e conoscere i Palazzi con grande facilità, di raccogliere informazioni per la visita e di conoscere tutte le news e gli eventi in programma. La navigazione tra i Palazzi può essere fatta tramite le piazze e le strade in cui si trovano, per anno di presenza nell’elenco dei Rolli, se ad uso pubblico o privato e se visitabili o meno.

Oltre alle illustrazioni originali, nel sito sono presenti delle animazioni che rendono la navigazione più emozionante e coinvolgente, per esempio, il passaggio dal giorno alla notte delle illustrazioni delle facciate. Infine, Condiviso ha curato lo sviluppo web del sito e ha svolto le attività di SEO.

In questi giorni è uscita l’intervista alla nostra socia Stefania Toro, all’interno della prestigiosa rivista “Luce”, nella quale racconta i progetti di lighting design che porta avanti con passione e professionalità da anni. Tra i progetti in evidenza: l’illuminazione di alcune vasche dell’Acquario di Genova, il Museo Caruso di Firenze, l’installazione temporanea all’Hennebique di Genova.
Qui l’intervista completa!

“Il racconto entusiasmante di chi, giorno dopo giorno, narra delle ricerche, dei risultati, delle vicende professionali e personali di tanti ricercatori e manager dell’IIT”

Si presenta così il primo numero del magazine IIT OpenTalk che abbiamo realizzato insieme alla Direzione Comunicazione e Relazioni Esterne dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT). Un viaggio fatto di articoli, interviste, rubriche e testimonianze del lavoro svolto e raccontato dai ricercatori dell’IIT, con lo scopo di offrire ai lettori la possibilità di addentrarsi nel mondo della divulgazione scientifica.

Grazie al lavoro degli scienziati di IIT e, in particolare, del nuovo Direttore Scientifico Giorgio Metta e del Direttore Responsabile della Comunicazione Claudio Rossetti, che hanno trasformato in parole i risultati delle loro ricerche, il magazine ci trasporta, solo per citare alcuni articoli, dal “Bilancio 2019: migliorano i risultati. Cambio al vertice nel segno della continuità”, un’intervista a Gabriele Galateri di Genola, per comprendere i recenti cambiamenti all’interno dell’istituto; passando per “L’impegno nella ricerca farmacologica per sconfiggere le malattie rare, di Francesca Pasinelli, e ancora “Essere scienziato ai tempi del Coronavirus, con Arianna Traviglia, oppure “Genova modello per il paese, un’intervista al sindaco di Genova Marco Bucci, fino a “Plastica: usare con cautela. Il lavoro del laboratorio Smart Materials di IIT”, di Athanassia Athanassiou, “L’Italia e l’Europa in corsa per i nuovi farmaci anti-Covid”, con Tiziano Bandiera; per concludere poi con “Quello che gli occhi non vedono: storia di un pezzo di vetro e dell’arcobaleno” di Alberto Diaspro, per addentrarsi nel mondo della microscopia.

Per questo bellissimo progetto, una collaborazione stimolante, di cui andiamo orgogliosi, ci siamo occupati di progettazione grafica, illustrazione, impaginazione ed editing.

Guarda il video

LA LUCE COME STRUMENTO ED ELEMENTO FONDAMENTALE DI RIGENERAZIONE URBANA

In Italia, sempre più in questi ultimi anni, si sente parlare di rigenerazione urbana e riqualificazione dello spazio urbano. Se ne parla come di un’urgenza da risolvere, come se improvvisamente ci si fosse accorti che gli spazi che l’uomo ha creato, non fossero più vivibili: pericolosi, senza un’anima, anonimi, freddi, angusti.

Esempi concreti ci mostrano, però, che a volte con una progettazione architettonica e urbanistica “illuminata” si è riusciti a creare luoghi a misura d’uomo, vivibili ed accoglienti anche di notte.

Kersalè Museè Quai Brandly   

Yann Kersalè, lighting designer

Jean Nouvel, architetto Museo QUAI BRANLY, Parigi, 2006 (foto fonte: YK office)

   

 Yann Kersalè, lighting designer

Rudy Ricciotti, architetto – MUCEM Marsiglia, 2013 (foto fonte: YK office)

Spesso ci troviamo ad ereditare non-luoghi, come li chiama l’antropologo Marc Augé, luoghi in cui le persone transitano, ma che nessuno abita. Le soluzioni, a cui si ricorre più frequentemente per risolvere questo problema, sono costituite da interventi di ristrutturazione, aperture di spazi deputati ad animare commercialmente l’area (quindi abitarla), abbattimento di edifici e, dulcis in fundo, integrazione dell’illuminazione pubblica sostituendo le lampadine con sorgenti a led e, magari, aggiungendo qualche lampione stradale. Si traduce, cioè, il concetto di mancanza di sicurezza in aumento di luce diffusa tramite lampioni: l’illuminazione, quindi, viene concepita come uno strumento e non come una dimensione dell’abitare la città, sia per i centri storici che per i luoghi periferici.

Di chi la responsabilità? Di amministratori poco preparati? O di progettisti che non si affidano a professionisti specializzati?

A mio avviso l’unica grossa responsabilità risiede nell’assenza di cultura della luce. Non siamo riusciti a farci influenzare abbastanza dai paesi europei che da anni portano avanti questa disciplina, anche se da qualche anno a questa parte, ad essere sinceri, qualche passo in più si sta facendo, prevalentemente nell’utilizzo della luce come elemento artistico decorativo presente in vari Festival della Luce (Torino, Livorno, Brescia e altri).

 

Luci d’Artista, Torino. (foto fonte: www.exibart.com, www.italybyevents.com)

 

Festival della Luce, Livorno.   (foto fonte: www.ilruspante.news)

Cidneon Festival, Brescia. (foto fonte: www.kel12circle.com)

Ho lavorato qualche anno in Francia, paese in cui mi sono formata sul campo. Ho imparato il mestiere di lighting designer, professionista che si occupa della progettazione dell’illuminazione. Una figura chiave, un elemento determinante per completare il progetto dell’architetto, dell’ingegnere, dell’urbanista, del paesaggista. Senza quella specifica professionalità ho sempre pensato che il progetto non potesse essere completo. Non potesse essere vivo di notte, al buio. Non potesse essere altro.

Il lighting designer deve progettare con gli architetti, deve contribuire da subito alla visione dei professionisti con cui collabora. Deve poter influenzare il progetto.

Lo studio consapevole e quindi l’utilizzo della luce attribuiscono un valore aggiunto al progetto, permettendo ai luoghi di essere rigenerati. Volendo, esclusivamente con la luce, possiamo occuparci di rigenerazione urbana. Possiamo riappropriarci dei nostri non-luoghi.

Ma quando parlo di studio della luce non parlo di lampioni stradali. Parlo di valorizzazione del patrimonio storico che permette, di riflesso, di ridisegnare i percorsi della città. Parlo di luci di accento, parlo di illuminazione scenografica.

Parlo di scenografia luminosa dello spazio urbano. Sicuramente più semplice da realizzare in contesti ricchi di patrimonio storico o architettonico, più difficile in spazi urbani periferici dove difficilmente si trovano elementi interessanti da valorizzare. Ma un preparato lighting designer sa comunque come intervenire, eventualmente aggiungendo elementi che possano arricchire il paesaggio urbano.

 

Yann Kersalè, lighting designer, Dock’s Saint Nazaire, 1992

rigenerazione dell’ex base sottomarina e area portuale dismessa.  (foto fonte: YK office)

 

Studio Lightdesign, lighting design, Tokyo, 2014

rigenerazione tetto in periferia a Tokyo. (foto fonte: www.lightdesign.jp)

 

Giovanna Bellini, progetto illuminazione Pescherie, Mantova, 2016 (foto: www.bibliotea.teaspa.it)

   

LightandDesign, lighting design, Derry Londonderry, Irlanda del Nord. Valorizzazione del patrimonio storico.

(foto fonte: www.lightanddesign.co.uk )

Sono fortemente convinta che, grazie all’utilizzo delle più avanzate tecnologie e ad una attenta e consapevole progettazione, messa in sicurezza e facilitazione dei flussi pedonali all’interno delle città, si possa raggiungere progressivamente lo scopo di una rigenerazione urbana duratura, volta alla valorizzazione del patrimonio culturale inteso non solo come corpus di beni materiali, ma anche e soprattutto come percorso esperienziale.

Bisogna entrare nell’ottica che lo studio consapevole dell’illuminazione delle nostre città è e deve essere un’urgenza. Per non perderci nell’oblio di spazi che non ci appartengono.

Inoltre credo che la progettazione della luce non debba essere solo delegata al progettista, ma debba essere vista come un percorso che riguarda la collettività, quella stessa collettività che usufruisce degli spazi. Prendersi cura di un’area degradata tramite interventi attenti e minuziosi genera un nuovo attaccamento ai luoghi da parte di chi quei luoghi abita, generando e incentivando comportamenti virtuosi di presa in cura dello spazio di riferimento.

Una mirata e condivisa progettazione focalizzata sugli spazi aperti può essere elemento trainante di questo processo di cambiamento, di un nuovo modo di leggere e “usare” una parte di città.

Si deve migliorare l’illuminazione dei percorsi pedonali, progettando la luce come integrazione dell’attuale illuminazione pubblica, con l’obiettivo di migliorare la percezione degli spazi ed esaltarne le caratteristiche.

In questo modo si otterrà un impatto sociale, di trasformazione di luoghi sottoutilizzati attraverso interventi di rigenerazione urbana che partono anche dal basso, da esigenze concrete scaturite da analisi, discussioni, studi, workshop realizzati sul territorio.

Come diceva Ugo La Pietra bisognerebbe pensare a come far sentire le persone “a casa propria” anche la notte, attraverso un progetto adeguato della luce.

 

AUTRICE: Stefania Toro, lighting designer, fondatrice di Condiviso cooperativa consortile, membro del direttivo di ADI Liguria e di Women in Lighting Italia.

Coopseurope General Assembly

Parigi, aprile 2015
Genova, settembre 2015

Condiviso ha partecipato con una certa curiosità allo YOUNG EUROPEAN COWORKING NETWORK, organizzato da COOPERATIVES EUROPE a margine della sua Assemblea Generale a Parigi. Insieme ad altri 60 cooperatori da tutta Europa abbiamo cominciato con ice breaker game per sentirci a nostro agio e provare a parlare dei principi e valori alla base di un nuovo network europeo, che metta in rete le buone pratiche, le idee e le opportunità di business e, allo stesso tempo, esprima dei rappresentanti che possano portare le istanze dei giovani del movimento cooperativo all’interno delle istituzioni nazionali e sovranazionali.

Da Parigi siamo tornati con l’idea di intercettare le energie del gruppo e di convogliarle su qualcosa di concreto. Ecco perché abbiamo subito cominciato a pensare alla costruzione di un network europeo indipendente di coworking con una filosofia simile alla nostra.

E siccome crediamo nell’importanza dello scambio personale e dell’incontro, anche nell’era delle tecnologie di comunicazione a distanza, abbiamo fatto in modo che almeno alcuni dei responsabili dei coworking europei con i quali ci piacerebbe lavorare in futuro ci raggiungessero per il nostro open day: un’occasione perfetta per scambiare punti di vista e stimoli e per cominciare un percorso insieme.

The Land Game

CoLOMBA (COoperazione LOMBArdia) è l’Associazione delle Organizzazioni di Cooperazione e Solidarietà Internazionale della Lombardia che riunisce più di 100 organizzazioni di cooperazione allo sviluppo e aiuto umanitario con sede in Lombardia. Possono far parte dell’Organizzazione tutte le ONG ed ONLUS con sede legale in Lombardia.

Le organizzazioni di CoLOMBA si impegnano a promuovere la sovranità dei popoli e delle comunità locali nella gestione delle risorse naturali nel rispetto dei diritti umani, e invitano i governi ad agire nei confronti delle imprese responsabili per le violazioni compiute nei paesi più svantaggiati.

Il 2015 è l’Anno internazionale dei suoli. Secondo la FAO un terzo dei terreni mondiali sono degradati a vario titolo. Uno dei fenomeni che negli ultimi anni sta raggiungendo dimensioni preoccupanti è il land grabbing, l’acquisizione, da parte di soggetti privati o da parte di Stati, di vaste zone coltivabili all’estero, per produrre beni alimentari destinati all’esportazione.

Un evento di promozione della cooperazione internazionale ha bisogno di essere semplice e diretto, anche se deve trasmettere contenuti complessi e difficili. Grazie a LAND GAME, il tema del land grabbing è diventato un gioco capace di coinvolgere in maniera diretta gli utenti e di trasmettere un messaggio chiaro ed efficace.